ANNI QUARANTA: IL MAESTRO ARTURO TOSCANINI ALLA RADIO

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Anni quaranta: il Maestro Arturo Toscanini alla radio

Pubblicato da  Arteventi news il  26 Giugno 2022Categorie Tags 

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La radio è stata una panacea per molti, ma non per tutti. Ai suoi albori anche il maestro Arturo Toscanini non cedette alle sue lusinghe per varie motivazioni, non ultima l’apprensione che lo strumento non fosse in grado di restituire al pubblico la stessa qualità dell’esecuzione originale.

Alla fine venne incontro alle insistenze degli organizzatori, dimostrando maggiore apertura di altri. In un articolo del 1947 si apprendeva che il maestro, prossimo agli ottantuno anni, non avrebbe più diretto in pubblico. Aveva ormai deciso di riservare la sua attività alla radio, ed esclusivamente alla NBC americana, che più volte era in collegamento con la nostra RAI.

La decisione, dopo sessant’anni di direzione orchestrale, è stata particolarmente dolorosa, sia per Toscanini che per il pubblico. Egli aveva già dato tanto, anche alla radio, considerato che la sua arte più matura è stata conosciuta attraverso i dischi ritrasmessi dalle stazioni americane ed italiane. Esecuzioni ed audizioni perfette, come più volte si è potuto constatare. Le stesse avrebbero compensato, seppur in parte, la sua presenza nei teatri e sale da concerto. Dalla pace della sua Riverdale (Georgia) si muoveva due, tre volte la settimana per raggiungere gli studi della NBC. Non mancava mai di stupire con le sue doti, ivi compresa quella di essere severo con sé stesso. Un giorno, a proposito di una prova in un teatro italiano, dichiarò di aver mandato a casa tutti alla prova generale. Secondo il maestro la prima esecuzione poteva essere ritardata perché occorreva ancora studiare e mettere tutto a posto. Questi spunti ben si intravvedono nelle sue performances, che non recavano mai la benché minima traccia di improvvisazione, rivelando la cura di una meditata preparazione. Ad ogni modo il lavoro attento e profondo non escludeva la freschezza ed immediatezza del proprio sentimento. La sua magia stava nel pieno controllo tra l’intuizione ed il controllo di sé e della musica che interpretava che, in qualche modo, faceva propria.

Con gli orchestrali aveva stabilito un ottimo rapporto al punto che, questi ultimi, sapendo la sua avversità ai convenevoli ed alle onoranze, per il suo compleanno gli fecero un regalo originalissimo. Il 25 marzo, mentre provava e dirigeva come tutti gli altri giorni, gli fecero consegnare un disco con una frase augurale di tutti loro: “fieri di sentirsi sotto il suo dolce dominio”. Il Toscanini apprezzò moltissimo la trovata ma appena dopo continuò come se niente fosse. E chi dice che quello non sia non sia stato uno dei dischi da lui maggiormente preferiti?

Umberto Alunni