ANNI TRENTA : LA RADIO PESCA

Anni trenta: la radio pesca

Pubblicato da  Arteventi news il  21 Agosto 2022

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Agli inizi degli anni ’30, nel nord europa, la radio ha contribuito alla cosiddetta “pesca scientifica”, rendendo preziosi servizi al mondo dei pescatori. L’obiettivo era l’abolizione della consueta “pesca a caso”, che ha procurato gravi danni alle popolazioni ed instillato in esse il sogno di andare a pescare la dove il pesce si può trovare in abbondanza.

Troppo spesso si versava nella situazione in cui, a fronte di ricerche lunghe, costose e faticose, non si riusciva a riempire le reti di quel tanto che almeno potesse coprire i costi vivi sostenuti. Per quanto ovvio, situazioni simili, se ripetute per lungo tempo, erano in grado di mettere in discussione un’intera economia. Come si sa, il bisogno aguzza l’ingegno e, in merito, si sono ricercate, e sperimentate, soluzioni che potessero venire incontro ai lavoratori del mare. La strada non è sempre stata costellata di successi, fin quando una brillante idea ha cambiato il corso degli eventi. Il nuovo sistema è stato inaugurato da una grande ditta peschereccia del mare del nord, che ha dotato ciascuno dei suoi battelli di un apparato ricetrasmittente. Alcuni velieri venivano mandati in esplorazione nei vari punti potenzialmente interessanti e, tramite uno speciale codice, inviavano le loro osservazioni su cosa stavano trovando. Una volta individuati i banchi di pesce, con un ulteriore segnale convenzionale, richiamavano i vari battelli. Questi, concentrandosi nel luogo indicato, potevano finalmente assicurarsi una pesca fruttuosissima. Non vi era bisogno di seguire regole particolari, tranne una: era opportuno stare svegli perché, come ben noto, “chi dorme ….. non piglia pesci”.

Umberto Alunni

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