ANNI TRENTA – RADIOTRASMISSIONE SENZA PAROLE

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Anni trenta: Radio trasmissione senza parole

Pubblicato da  Arteventi news il  6 Novembre 2022

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Nel 1935 la radio Belga ha fatto un interessante esperimento. Un sonoro colpo di gong annunciava l’inizio di un radiodramma senza parole. Nel frattempo si sentiva il canto del gallo ed un campanile in lontananza che, con i suoi quattro rintocchi, non lasciava margini di dubbio su che ora fosse.  Intanto si manifestavano zoccoli di cavallo, rumore di carri e schiocchi di frusta. La kermesse sonora continuava con altri passi di zoccoli, una finestra che si apriva, un rubinetto, il macinino del caffe’ e i classici rumori di una tavola che si stava apparecchiando.  All’improvviso subentrava il rombo di un’automobile in lontananza, poi sempre più vicino fino al punto di non sentire più niente. L’acqua continuava a sgocciolare imperterrita e un orologio ossessionava con il suo ritmato tic-tac. Si udirono, ad un certo punto, passi furtivi, rumore di zoccoli, un urlo, una caduta, un tiretto aperto bruscamente, una porta sbattuta e la ripartenza dell’automobile che si era improvvisamente fermata poco prima. Il suo inconfondibile rumore si allontanava e si confondeva con il colpo del gong che annunciava, parimenti all’inizio, la fine del dramma. Un radiodramma particolare considerato che si alimentava di suoni e rumori, al netto di qualsiasi espressione vocale. Ma alla fine, quale era la trama? Cosa voleva raccontare e trasmettere l’autore con quello scarno uso di sonorità? Ovviamente un delitto a scopo di furto in una casa di campagna alle quattro del mattino. Ripercorrendo la vicenda sembrerebbe tutto chiaro, senza ombra di dubbio. O no?

Umberto Alunni