CHARLOT ERA NEMICO DELLA RADIO?

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Pubblicato da  Arteventi news il  29 Giugno 2019

Siamo nel 1931. Una società radiofonica americana ha offerto una cifra da sballo per far parlare Charlie Chaplin alla radio raggiungendo, probabilmente, il record del potenziale onorario. Ma niente da fare. L’attore, famoso per il suo personaggio Charlot, non si è mai fatto convincere.

 Quando è nato, nel 1889, mancavano ancora sei anni per la sperimentazione di Marconi e, forse, con la radio non ha mai avuto un buon rapporto. Ma sarà veramente così? Potrà definirsi il nostro Charlot nemico dichiarato della radio? Ha pensato bene di rispondere a queste domande un giornalista del Radiocorriere, certo Nino Salvaneschi. Utilizzando amicizie comuni ha provato ad avvicinare l’attore a Juan Les Pins, vicino Nizza.

Il giornalista è arrivato alla ristretta cerchia di collaboratori dell’attore e fatta amicizia con il suo factotum, un giapponese di nome Kono.  Secondo quest’ultimo l’attore non amava i film parlati perché la parola, più che aggiungere, sottrae la portata comunicativa di quanto gli altri sensi si sforzano di trasmettere.

Alla richiesta di poter parlare con Chaplin il giapponese rispondeva affermando che, il 90% delle poche interviste rilasciate, iniziavano con una stretta di mano per finire tempestivamente con un sorriso.

Apprezzava comunque la radio in quanto elemento aggregatore dei popoli, ma preferiva non interferire con lo strumento nel rispetto delle persone che l’avevano sempre stimato per il suo ruolo “muto”. Salvaneschi, mediamente soddisfatto dell’incursione, avrebbe dovuto conoscere una della massime di Chaplin: “Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.