COMUNICARE PRIMA DELLA RADIO: IL TELEGRAFO MULTIPLO DI ROWLAND – 12 PARTE

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Telegrafo multiplo di Rowland: comunicare prima della radio -12a parte

Pubblicato da  Arteventi news il  8 Febbraio 2021Categorie Tags 

A cavallo tra il XIX e XX secolo si contano varie esperienze in materia di telegrafo. Si era ben compresa la sua utilità e la corsa degli scienziati e delle industrie stava alzando un gran polverone. Una volta diradato, in molte occasioni, si intravvedevano importanti progressi e nuove tecnicalità che conducevano a nuove e sempre più affascinanti invenzioni. Tra queste si ricorda l’apparato multiplo stampante di Henry Augustus Rowland, che venne attivato tra Roma e Napoli nel 1904.

Rowland era un fisico e astrofisico, nato a Honesdale, Penn., il 27 novembre 1848 e morto il 16 aprile 1901 a Baltimore, Md., dove insegnava dal 1876 alla Johns Hopkins University. Perfezionò, tra l’altro i reticoli di diffrazione e costruì uno spettroscopio di altissima precisione. Solo negli ultimi suoi anni della sua carriera si occupò della teoria delle correnti elettriche alternate, applicando poi i risultati a un telegrafo stampante multiplo, presentato con successo all’esposizione di Parigi del 1900 (in argomento vedasi Astrophysical Journal, XIII, del 1901, p. 241). L’apparato si basa sulla utilizzazione della corrente alternata persistente con frequenza di 60 periodi al secondo. La formazione del segnale è ottenuta mediante la conversione di due semionde non consecutive delle 11 assegnate ad ogni settore. Dato che ciascuna delle due stazioni (quella trasmittente e quella ricevente) disponeva di quattro settori, era possibile inoltrare contemporaneamente otto dispacci. Con la macchina di Rowland era stato compiuto un altro importante passo verso il progresso, perché consentiva la trasmissione di più dispacci battuti a macchina contemporaneamente. Sulla sua scia il tedesco Siemens presentava nel 1905 una macchina con possibilità di trasmettere, con assoluta chiarezza, sino a 2000 lettere al minuto. Chi volesse ammirare la bellezza della tecnicalità dell’apparato Rowland dovrà recarsi al Museo Poste e telecomunicazioni a Roma, dove ne troverà uno proveniente da Napoli.

Umberto Alunni

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