COMUNICARE PRIMA DELLA RADIO: L’ARALDO TELEFONICO 19MA PUNTATA

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L’ araldo telefonico: comunicare prima della radio 19a parte

Pubblicato da  Arteventi news il  11 Aprile 2021Categorie Tags 

L’araldo telefonico è un progetto dell’ingegner Luigi Ranieri. L’idea era di trasmettere notiziari e musica, attraverso linee telefoniche proprie, da una stazione centrale ad apparecchi esclusivamente riceventi costituiti da una cuffia e posizionati presso abitazioni, uffici e altro. Nel 1909 ottenne una concessione del Ministero delle Poste e il 19 luglio dello stesso anno iniziò le trasmissioni dallo studio di via Torino, per la sola città di Roma. Il sistema per trasmettere da un punto e ricevere da più punti era stato sperimentato da tempo e in vari paesi (Francia, Inghilterra, Ungheria, America). In Italia si cominciò a parlare tramite stampa di simili esperienze adottate all’estero già nel 1881. Ranieri si attivò nel 1905 per chiedere la concessione di una rete telefonica urbana sul modello ungherese per Roma, Milano e Napoli. Il sistema si chiamava “Svetics” dal nome di uno degli ingegneri ungheresi che realizzò la rete a Budapest.

La concessione, solo per Roma, arrivò il 22 maggio del 1909 e l’Araldo telefonico, questo il nome del progetto, avviò la programmazione nel maggio 1910. Fu una delle attrazioni più interessanti durante le Esposizioni del 1911, organizzate congiuntamente da Roma e Torino per celebrare i 50 anni di unità d’Italia. Si connotò subito per essere uno strumento domestico ad utilizzo per lo più individuale. Ci si avvicinava alla parete, dove era posto il telefono, e si ascoltava tramite cuffia che prevedeva la regolazione del volume.

Il palinsesto veniva consegnato a domicilio in forma di opuscolo. L’abbonamento annuale all’Araldo telefonico costava 5 lire l’anno. Si aggiungevano 15 lire per l’impianto dell’apparecchio ricevente. Gli abbonati arrivarono a 1.315 nel 1913, annoverando anche la Regina Margherita.

L’annunciatrice dell’Araldo Telefonico più nota era Maria Luisa Boncompagni, presente fin dal 1914. La grande guerra contribuì fortemente al fallimento dell’Araldo telefonico, insieme alle necessità di investimenti ed alle deficienze tecniche. Dal 1915 in avanti venne intimato a Ranieri di interrompere le trasmissioni, senza esito. Alla fine del 1916 si aprì la procedura fallimentare. Urtò la suscettibilità della stampa, in particolare dell’agenzia Stefani. Nel 1920 Augusto Ranieri, figlio di Luigi, ottenne una nuova concessione di telefonia circolare per la città di Roma ed iniziarono ad operare solo due anni dopo. Tuttavia non ebbero il successo sperato: ormai ci si stava orientando verso la radiofonia, complice anche l’euforia manifestata soprattutto nei paesi anglosassoni.

Umberto Alunni

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