CONTINUA IL VIAGGIO NELLE RADIO D’EPOCA: UNA RADIO DA POLSO

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Continua il viaggio nelle radio d’epoca: una radio da polso

Pubblicato da  Arteventi news il  9 Maggio 2021Categorie Tags 

Poco più tardi della fine della seconda guerra mondiale è apparso, tra i tanti, un interessante articolo su un settimanale. Parlava di radio, in particolare delle sue dimensioni e di come si erano progressivamente ridotte dalle sue origini. Si decantava la tecnologia americana, sviluppata durante la guerra, che stava consentendo la realizzazione di apparati della grandezza di una macchina fotografica, praticamente perfetti, in grado di essere contenuti dal palmo di una mano, grazie all’impego dei circuiti stampati. Con ciò si intendeva una basetta dove potevano essere saldati numerosi componenti elettronici con grande ottimizzazione di spazio. La miniaturizzazione apriva il campo anche al mercato dei giocattoli che, oltre a far divertire, emulavano con successo quanto già adoperato dai “grandi”.

radio da polso

Un esempio per tutti: la radio da polso. Basata sul principio del cristallo di galena, questa radio era in grado di ricevere una stazione radio non appena si connettevano due fili metallici con un’antenna ed una presa di terra. Solo a titolo di esempio, per antenna si poteva utilizzare una rete del letto e per la terra un radiatore del termosifone. Questa radio funzionava senza pile né corrente elettrica e non c’erano valvole. Nel settimanale veniva fatto esempio di un suo virtuoso utilizzo durante un’inondazione della Florida, dove un ragazzo salvò la sua famiglia con la propria radio da polso, ascoltando i bollettini del tempo, quando la loro radio collegata alla rete elettrica si era fermata.

La radio da polso, soprannominata “radio di Dick Tracy” per essere stata menzionata per la prima volta nel fumetto che portava lo stesso nome, era transitata dalle pagine della fantasia alla vita reale.

Umberto Alunni

Questo articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS