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CURIOSANDO SU MARCONI – GUGLIELMO IMPARA IL MORSE
Pubblicato da Umberto Alunni il 23 Giugno 2024
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L’alfabeto Morse è stato per lunghissimi anni, lo è tuttora, uno dei protocolli comunicativi più importanti. Se ne è parlato in più di una occasione (per tutte: https://arteventinews.it/2022/03/14/come-si-impara-il-codice-morse/ ).
Il successo nei primi anni della radio è passato per il suo intenso utilizzo. Solo dopo l’invenzione delle valvole della seconda metà degli anni ’10, che ha aperto alla possibilità di trasmettere voce e non solo segnali, la sua primogenitura si è affievolita. Tutti i più grandi successi di Guglielmo Marconi sono determinati da segnali Morse. Basti ricordare la famosa “S” – punto punto punto – con il quale si è aperta la strada ai collegamenti transcontinentali anche senza fili. Guglielmo Marconi conosceva l’alfabeto Morse? Domanda impertinente alla quale non si può che restituire la risposta più scontata: si. A questo punto soccorre un’altra curiosità: chi è stato il maestro del grande inventore? Poteva, del caso, avere minimamente idea di chi fosse, o chi sarebbe diventato, il discente? Il tutto è legato anche alla ormai nota situazione scolastica di Guglielmo che, per una ragione o per l’altra, faceva registrare un andamento a dir poco, altalenante: una scuola primaria terminata “fuori corso” e, prima di ottenere una miriade di lauree Honoris causa, un continuo inanellarsi di risultati non conseguiti.
Se dovessimo, tuttavia, individuare, una città che si è distinta per la formazione di Guglielmo non avremmo dubbi ad additare Livorno. Qui ha conosciuto, frequentato e fortemente stimato il prof Rosa ed un altro personaggio non meno importante per il suo percorso: Nello Marchetti.
Guglielmo lo conobbe nel periodo in cui Nello stava perdendo la vista definitivamente. Tra di loro sorse una sorta di reciproca stima, un cameratismo per nulla offuscato dalla profonda differenza di età. Marchetti era stato un telegrafista in marina. Quando scoprì che il ragazzo si interessava moltissimo di elettricità gli insegnò l’alfabeto Morse. Guglielmo imparò a trasmettere le lettere dell’alfabeto, cogliendo tutti i segreti amorevolmente e generosamente trasferiti da Nello. Si racconta che, come prima lettera, batté la “S”, composta da tre punti, che tanto gli porteranno fortuna nei suoi esperimenti. Il ragazzo tornò a Pontecchio non vedendo l’ora di mettersi all’opera. Nella sua storia il grande inventore si è avvalso di personaggi illustri ma anche di persone comuni che vale la pena ricordare affinché non restino invisibili agli occhi dei Più.
Umberto Alunni
