CURIOSANDO SU MARCONI – GUGLIELMO MARCONI RS33 E SEZIONE -M-

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CURIOSANDO SU MARCONI – GUGLIELMO MARCONI RS33 E SEZIONE -M-

Pubblicato da  Umberto Alunni il  2 Febbraio 2025

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Abbiamo già enunciato l’Agenzia RS33 ( https://arteventinews.it/2025/01/20/curiosando-su-marconi-guglielmo-marconi-e-gli-ufo/ ), specializzata nelle investigazioni “non convenzionali”. Proseguendo nelle ricerche, con riferimento all’UFO caduto a Magenta nel 1933, chi, se non l’illustre inventore Guglielmo Marconi, avrebbe potuto analizzare i suoi resti e formulare pareri in merito?

Stimolato in tal senso avrebbe effettuato degli studi di retroingegneria. Con ciò si intende la possibilità di analizzare il mezzo recuperato per apprenderne la tecnologia e, del caso, applicarla per altro, in particolare per finalità di regime. L’indagine, pur accurata, non avrebbe portato alle conclusioni auspicate. Con espresso riferimento ai resti umani presenti nel velivolo, Marconi era convinto che non fossero tedeschi, ma questo non incontrò l’assenso di Mussolini. Nel frattempo negli ambienti riservatissimi che si sono occupati della vicenda, tra le tante congetture, sono emerse due tesi:

  • l’ufo altro non era che un aereo tedesco di natura sperimentale la cui tecnologia avanzatissima avrebbe consentito un posizionamento di primo piano nell’ipotesi di conflitto;
  • l’oggetto non identificato sarebbe stato il primo dei fenomeni aerei non identificati la cui tecnologia non sarebbe stata di origine terrestre.

Nel rammentare che il velivolo sarebbe stato trasferito negli USA in gran segreto, Roberto Pinotti esperto ufologo e presidente dell’ICER  International Coalition for Extraterrestrial Research , ha sottolineato che le tre persone che erano a conoscenza del trasporto sono morte, due in incidenti di mare e la terza suicida. Ciò aggiunge mistero al mistero.

Oltre oceano le cose non sembrano più chiare: il Pentagono non ha mai confermato di essersi occupato della vicenda dell’Ufo di Mussolini.

Tuttavia David Charles Grusch, veterano della National Geospatial-Intelligence Agency (NGA) e del National Reconnaissance Office (NRO), per tre anni alla Task Force sui fenomeni aerei non identificati, in un’intervista a Le Parisien, avrebbe confermato che il caso più indietro nel tempo di cui si è occupato al Pentagono è proprio quello italiano del 1933 di Magenta, specificando che si trattava di un “velivolo a forma di campana”.

Altro elemento da tenere in debita evidenza è la concorde tesi di esperti ufologi secondo la quale la zona tra Lago Maggiore e Ticino sarebbe tra quelle con il maggior numero di segnalazioni di oggetti non identificati.

Insomma, qualsiasi cosa fosse lo strano mezzo caduto a Magenta, non va ritenuto un fenomeno isolato ed il suo effetto domino ha rimbalzato su tanti personaggi e curiosi, non trascurando neanche Guglielmo Marconi.

Umberto Alunni