Il destino degli Windsor si innerverà con la radio in più di una occasione, vuoi per caso o per libera scelta. La serie inizia molto presto, alla fine del XIX secolo, precisamente nel 1898. La regina Vittoria governava saldamente il Regno Unito. Suo figlio, il principe di Galles, e futuro Edoardo VII, era andato ad un ballo nel palazzo dei Rotschild a Parigi e si era slogato un ginocchio cadendo dalle scale. Passò la sua convalescenza sul panfilo reale Osborne, cercando di non rimanere troppo impigliato nelle amorevoli cure ed attenzioni materne. Ma ci riuscì solo in parte ed in questo ci mise del suo, forse inconsapevolmente, un uomo di nostra conoscenza: Guglielmo Marconi.
La regina, essendo venuta a conoscenza dell’invenzione del telegrafo senza fili, invitò Marconi ad installare un sistema di comunicazione tra il panfilo regale e la sua dimora. La distanza era di circa tre chilometri che il principe ben si guardava a ridurre. L’occasione era ghiotta per dimostrare, ancora una volta, la valenza della sua invenzione. Con attenzione maniacale preparò il tutto, posizionando antenna e ricetrasmittente sul panfilo e sul giardino della casa reale. I preparativi richiesero del tempo e la natura e dimensione degli apparati obbligavano Marconi ed assistenti a presenziare il giardino della casa reale. La regina Vittoria teneva particolarmente alla solitudine ed alle sue abitudini al punto che non vedeva di buon occhio la presenza costante di Marconi nel suo giardino quand’anche ella vi passeggiava. Per il tramite di un giardiniere venne detto a Marconi di tornare indietro e di non essere presente quando la regina stava in giardino. A quest’ultimo, non secondo a nessuno in quanto a determinazione, non piaceva essere disturbato e di tutto punto se ne andò via. Il curioso ambasciatore, molto sorpreso dal comportamento dello scienziato, informò la regina che, per nulla scomposta, ordinò: “si faccia venire un altro elettricista”. Ma le fu risposto: “Ahimé, Maestà, l’Inghilterra non ha un Marconi”.
A quel punto, rendendosi conto del valore dell’italiano, lo mandò a prendere con la carrozza. Gli concesse un’udienza durante la quale gli fece i migliori complimenti augurandogli successo per il futuro. Nel frattempo il collegamento tra il panfilo e la casa reale era terminato, la Regina veniva costantemente messa a conoscenza della salute del figlio, i bollettini medici furono resi pubblici.
Sarà questo un altro episodio che aggiungerà notorietà e successo al nostro grande inventore.