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CURIOSANDO SU MARCONI – MARCONI E SEZIONE -M- TRA REALTA’ E FINZIONE
Pubblicato da Umberto Alunni il 9 Febbraio 2025
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Abbiamo già enunciato l’Agenzia RS33 ( https://arteventinews.it/2025/01/20/curiosando-su-marconi-guglielmo-marconi-e-gli-ufo/ e https://arteventinews.it/2025/02/02/curiosando-su-marconi-guglielmo-marconi-rs33-e-sezione-m/), specializzata nelle investigazioni “non convenzionali”. Dopo aver raccontato quanto in nostro possesso, non si sottace che il fascino della vicenda ha coinvolto anche la narrazione romanzesca. Ed ecco che si assiste alla nascita di un contenitore – gli archivi segreti della sezione M – con una serie di storie a dir poco intriganti. Il progetto è di Carlo Alberto Orlandi, pseudonimo che tre autori italiani (Giulio Leoni, Enrico Lucenti, Massimo Pietroselli) hanno scelto per dar vita a un immaginario funzionario del Ministero che, tenuto al segreto all’epoca dei fatti, ha poi consentito la divulgazione di tutti i dossier che aveva conservato.
Si fa sempre riferimento al Gabinetto RS-33 dalla quale dipende, appunto, la Sezione M composta da un gruppo di scienziati guidato da Guglielmo Marconi, che accetta il ruolo con la riserva di poter utilizzare sul campo forze provenienti dal mondo universitario anziché tradizionali agenti di polizia. La sua scelta cade su Ondina Murri, esperta di storia e di lingue antiche, Davide Varelli, geniaccio matematico e Romolo Mancini, appassionato di motori.
Questi tre personaggi, nell’espletare le indagini sui vari misteri, interagiscono in ogni episodio con personaggi realmente esistiti all’epoca: Gabriele d’Annunzio, Ettore Majorana, Primo Carnera, padre Agostino Gemelli oltre a attori ed artisti famosi.
Le storie prendono forma partendo dal fatto che Carlo Alberto Orlandi era un giovane archivista del Viminale che, dal 1933, si occupò dei documenti della Sezione M.
Nel giugno 1944, pochi giorni prima della Liberazione, caricato l’intero archivio sulla sua auto, Orlandi si allontanò da Roma, facendo perdere le sue tracce. A distanza di oltre settantant’anni, durante la ristrutturazione di una villa abbandonata sul litorale romano, vennero rinvenuti nel sottotetto due grossi faldoni contenenti decine di fascicoli dattiloscritti, palesemente risalenti agli anni del regime fascista. I documenti sono stati in seguito identificati proprio come i preziosi dossier della Sezione M, un materiale incredibile e del tutto inedito che, nelle mani di Giulio Leoni, Enrico Luceri e Massimo Pietroselli, amici e scrittori appassionati del mistero, stanno affascinando una nutrita schiera di lettori.
Ed ecco che un germe mai sopito, oltre ad attrarre studiosi, coinvolge anche i romanzieri generando innervature che rendono sempre più complessa la comprensione tra ciò che è stato, ciò che avrebbe potuto essere e l’inverosimile. Ad ogni modo anche le interpretazioni fantasiose riportano al centro dell’attenzione un contesto che, forse, un giorno o l’altro potrà restituirci qualche verità in più.
Umberto Alunni
