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Pubblicato da Arteventi news il 1 Gennaio 2023
Con Eleanor Roosvelt si è inaugurata la grande stagione delle first lady, non solo “moglie di”.
Con i suoi comportamenti, negli anni della Grande Depressione (1933-1945), dimostrò che il ruolo di first lady poteva essere utilizzato per portare avanti un’agenda politica molto precisa. All’aspetto, per così dire, positivo si affiancava un giudizio negativo da parte di chi riteneva che il ruolo della moglie del presidente dovesse essere esclusivamente quello di rappresentare la famiglia presidenziale.
Era impegnata su vari fronti, dai diritti degli afroamericani a quelli delle donne ed altri ancora. All’inizio temeva che il possibile status di first lady potesse porre freni a quello di attivista ma poi fece del proprio meglio per combinare i due ruoli traendone le migliori opportunità.
Secondo un articolo del RADIOCORRIERE del 1936 Eleanor parlava spesso al microfono delle numerose radio americane. Dalle stazioni delle maggiori reti radiofoniche diffondeva quotidianamente il frutto delle sue esperienze personali e delle osservazioni derivanti dal suo invidiabile posizionamento sociale. Questa frenetica attività radio giornalistica ha naturalmente trovato i suoi censori secondo i quali “non è decente che la moglie del primo cittadino della Repubblica si intrattenga pubblicamente sul modo come debbano essere allevati i bambini o simili”. La signora Roosvelt non si è fatta intimidire ed ha risposto alle vibranti critiche. Nel merito ha fatto osservare che le attività che le si rimproveravano non erano contrarie al buon senso ed alla sua posizione. Inoltre le consentivano di incassare somme non indifferenti che dedicava interamente alla carità ed alla beneficenza.
Umberto Alunni