GLI AVI DELL’ALTOPARLANTE

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Pubblicato da  Umberto Alunni il  26 Maggio 2024

Non è recente il tentativo di rafforzare la voce umana mediante appositi apparecchi con lo scopo di renderla udibile ad una sempre maggiore quantità di persone o attraverso lunghe distanze.

Già in Grecia gli attori portavano maschere a forma di tromba per consentire l’ascolto fino alle file più lontane dei teatri. Sembra che anche Alessandro Magno, già nel quarto secolo a.c., utilizzasse grandi megafoni posti sulle alture sovrastanti i campi di battaglia.

E’ avanzata l’ipotesi che il famoso corno di Orlando, il cui suono era udibile fino all’esercito di di Carlo Magno, molto lontano dal campo di battaglia di Roncisvalle, altro non fosse che una sorta di grande megafono.

Altra sperimentazione di rilievo è offerta da un certo Johanne David nel 1601. In un disegno si intravvede una grande tromba appesa alla chiesa a circa due metri dal predicatore. Un esile tubo collegava questa tromba con un’altra situata nella casa di malati  per consentire l’ascolto della messa e alleviare le loro sofferenze: un anticipo di trecento anni dell’odierno broadcasting radiofonico.

Passiamo al gesuita Atanasio Kircher, al quale viene attribuita l’invenzione della lanterna magica. Tuttavia è anche conosciuto per i suoi esperimenti acustici sul Monte Mario a Roma nel 1673. Con un megafono da lui inventato si dice avesse la possibilità di farsi udire a grandi distanze, fino a cinque chilometri.

Ad ogni modo tutte queste sperimentazioni avevano una comune matrice: la ricerca di un metodo in grado di amplificare meccanicamente un suono ed orientarlo verso il relativo destinatario meglio che si potesse.

E’ interessante constatare come il desiderio di sormontare i limiti naturali alberghi nell’animo delle persone da tempo immemore, al pari di quello di elevarsi da terra o di poter viaggiare senza cavalli. Questa rubrica ha ospitato una serie di articoli che ripercorrono questo meraviglioso viaggio dell’uomo (  https://arteventinews.it/?s=comunicare+prima+della+radio ).

Si è dovuto attendere l’inizio del secolo scorso per poter inanellare tutte queste aspettative.

Umberto Alunni