I PERSONAGGI RADIOFONICI DI FRANCA VALERI

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I personaggi radiofonici di Franca Valeri

Pubblicato da  Arteventi news il  13 Agosto 2020Categorie Tags 

La radio, quale strumento attraverso il quale si sono cimentati artisti di talento, ha orientato, stimolato i gusti di generazioni. Dalla sua nascita, 1924, ne potremmo contare fino a 6. Il suo quasi centenario si sposa con il vissuto della compianta Franca Valeri. Molti la conoscono per le sue performances teatrali e televisive. Chi può permettersi di non conoscere la signorina snob, la sora Cecioni e Cesira la manicure? Credo neanche i nativi digitali. E’ anche vero, però, che la Franca nazionale è divenuta popolarissima grazie alla radio, anche se le sue vicende radiofoniche sono poco conosciute.

Inizia dal 1949 e in poco tempo raggiunge l’apice della celebrità. Debutta nella trasmissione radiofonica “Il rosso e il nero”, dove presenta il personaggio della “Signorina Cesira”. I palinsesti dei primi anni ’50 la vedono spesso protagonista nei vari programmi. Nel 1953 dà vita a “Le donne di James Thurber”, un programma radiofonico dove, all’insegna del più evidente matriarcato, interpreta cinque donne che danno un gran da fare agli uomini di turno, nella fattispecie Vittorio Caprioli e Alberto Bonucci. Nel 1954 il Radiocorriere annuncia, con un interessante articolo, una nuova rivista radiofonica dal titolo “Chi li ha visti?, proprio con Franca Valeri insieme al marito Vittorio Caprioli e Luciano Salce. La sua presenza radiofonica è costante e, tra l’altro, non si fa mancare neanche la possibilità di far parte di giurie per concorsi. Tra tutte si ricorda il concorso “Primo applauso” dell’ottobre 1956, dove partecipa insieme a Giovanna Ralli ed altri artisti.

Franca ha scritto vari testi che ripercorrono il suo excursus storico e di vita con grande sapienza, non facendo mai mancare il suo innato sarcasmo. Si ricorda il libro ”Di tanti palpiti”, dove si trova ampia testimonianza della sua fervida attività radiofonica e dove, tra l’altro, raccoglie una parte degli sketch scritti negli anni Settanta per Radiodue. Insomma, una donna talentuosa che, a differenza dell’essere snob tra le sue interpretazioni, anche in questo contesto continua a dimostrare talento, lucidità e riconoscimento per lo strumento radiofonico.

Umberto Alunni

L’articolo è stato ripreso da Google.news