https://arteventinews.it/2023/05/28/il-telegrafo-del-lusitania/
Il telegrafo del Lusitania
Pubblicato da Arteventi news il 28 Maggio 2023
lusitania
Nel 2017 è apparsa sulla stampa una notizia clamorosa: il governo irlandese annunciava di aver recuperato il telegrafo principale del transatlantico “Lusitania”. L’apparecchio era nei pressi del relitto ed in buone condizioni.
Era un natante lungo 241 metri, il più veloce nel collegamento Europa e America, ma solo fino al 1909.
E’ restato negli annali, oltre che per le sue oggettive prestazioni tecniche, per altri due motivi.
In primis ha salvato Guglielmo Marconi da un possibile tragico e prematuro epilogo, considerando che il grande inventore avrebbe dovuto presenziare la traversata inaugurale del Titanic ma solo all’ultimo momento decise di salire sul Lusitania.
Inoltre è affondato in soli 18 minuti dopo essere stato colpito da un siluro tedesco il 7 maggio 1915, che causò 1.201 morti.
Il luogo dell’affondamento si trova a 11 miglia nautiche dall’Old Cape of Kinsale, cittadina nella contea meridionale irlandese di Cork, e la nave e i suoi resti appartengono all’imprenditore americano Gregg Bemis, che da tempo cerca di svelarne i misteri.
Le autorità avevano precedentemente creduto che gran parte del relitto del Lusitania, compreso il telegrafo, potesse essere andato perduto definitivamente. Trasportava eminenti politici, uomini d’affari e artisti.
L’esplosione che l’affondò, nel suo viaggio tra Liverpool (Regno Unito) e New York (USA), proveniva da una grande detonazione secondaria rilevata a dritta, dopo che il proiettile del sottomarino tedesco “U-20” aveva colpito la parte sottostante del ponte di comando.
Quell’evento ha contribuito al coinvolgimento degli Stati Uniti nella “Grande Guerra” con i suoi alleati britannici, ma ha anche generato una moltitudine di teorie complottiste.
Uno di loro ipotizza che il capitano del sommergibile, Walther Schwieger, abbia sparato più di un siluro contro la nave indifesa.
Bemis acquistò i resti del “Lusitania” nel 1968, un anno dopo che l’assicuratore “Liverpool & London War Risks Insurance Association” lo aveva venduto all’asta a John Light, ex sommozzatore della US Navy, per circa 1.500 euro.
L’imprenditore ha assicurato di non essere interessato alle potenziali ricchezze del “Lusitania”. Ha assicurato di voler conservare solo ciò che appartiene alla società Cunard, costruttore della nave, mentre il governo irlandese sarà legittimo proprietario del suo carico e bagagli. Il ritrovamento del telegrafo, per la grande importanza che rivestiva all’epoca, è stato colto da grande plauso dagli studiosi, appassionati e curiosi.
Umberto Alunni
Anche questo articolo è stato agganciato da GOOGLE NEWS.