INTERVENTO AL FESTIVAL DEL DISCO A MONTECATINI SU IL DISCO TRA IL TEATRO E LA RADIO

L’Associazione ARTES di Calenzano, della quale faccio parte, ha organizzato il bellissimo evento FESTIVAL DEL DISCO nell’incantevole cornice Liberty delle TERME IL TETTUCCIO a Montecatini..

L’evento è stato particolarmente articolato: mostra, convegno, ascolto grammofonico, prove di registrazione fonografica, balli in costume e altro ancora.

A me il piacevole compito di intrattenere con alcune riflessioni sulle origini del disco e degli strumenti per ascoltarlo.

L’iniziativa ha suscitato l’interesse dei media locali. A seguire propongo il servizio della Televisione di Pistoia TVL.

Segue articolo che descrive l’iniziativa

Festival del disco a Montecatini Terme: il teatro, le macchine parlanti, la musica

https://arteventinews.it/2019/06/10/festival-del-disco-a-montecatini-terme-il-teatro-le-macchine-parlanti-la-musica/

Pubblicato da  Maurizio Gori il  10 Giugno 2019Categorie Tags 

01 giugno. Nell’accogliente ed elegante cornice delle Terme Tettuccio, a Montecatini Terme, il dott. Umberto Alunni ha tenuto una interessante relazione che riportiamo di seguito.

“Sono tanti i motivi per cui l’uomo è diventato l’animale predominante sul nostro pianeta.
Ne cito almeno due, a mio avviso tra i più importanti: l’opponibilità del pollice e l’attitudine a trasferire le informazioni in suo possesso con modalità sempre più evolute ed efficaci.
Soffermandoci sul secondo aspetto, è stato sempre forte il desiderio di riprodurre momenti di realtà della propria vita, per condividerli con gli altri o poterli rivivere nell’illusione di fermare il tempo e annullare lo spazio. Sono scopi particolarmente ambiziosi con i quali l’uomo si è confrontato da sempre.
Ciò ha fatto sì che imparasse a disegnare, a scolpire, a scrivere. Imparò a scrivere anche la musica.
E’ riuscito anche a fermare le immagini inventando una macchina che, per un attimo, assumeva l’immagine di ciò che aveva davanti.
Ad ogni modo nessuna di queste cose riusciva a far rivivere le voci, i suoni, i rumori che erano stati emessi ed avevano allietato tempi e luoghi diversi da chi sentiva il bisogno di ascoltarli nuovamente. Una o più volte.
Questa manifesta necessità lo ha stimolato ad acuire le sue capacità fino al punto di riuscire nel suo intento.
Non è stato semplice ma, ancora una volta, l’ingegno umano ha avuto la meglio. Con il fonografo prima, e con le sue evoluzioni poi, si è dato avvio al fecondo periodo delle macchine parlanti.

STORIA DELLA FONOGRAFIA E DATE SALIENTI
1857  Leon De Martinville brevetta il fonoautografo a cui aveva lavorato anche Edouard Leon Scott. Il supporto è il fonautografo, un grosso imbuto munito al fondo di una membrana tesa che vibrava sotto l’azione del suono e che portava solidamente una puntina che tracciava su di un rullo di carta affumicata l’immagine grafica delle vibrazioni acustiche.Non è però in grado di riprodurre il suono.
1877  A pochi mesi dal “disco metallico” del francese Charles Cros, negli Stati Uniti Thomas Alva Edison, l’inventore del telegrafo, scopre il sistema per registrare la voce umana e i suoni. E’ il fonografo che permette una incisione verticale su un foglio di carta stagnola steso su di un cilindro.   HALLOO è la prima parola ufficialmente registrata da Edison. La riproduzione non è perfetta ma è da quest ache parte la grande avventura della riproduzione dei suoni e delle voci sognata per secoli e finalmente realizzata. Ufficialmente l’esperimento è stato realizzato nel 18.7.1877 ma c’è il fondato sospetto che Edison abbia barato anticipando di qualche mese la data, per rivendicare l’invenzine del fonografo.
1887  Berliner inventa e produce i primi grammofoni che permettono un’incisione laterale su disco. In pochi anni i dischi e cilindri di cera invadono il mercato.I due sistemi coesistono per decenni sebbene separati nei campi di impiego: i dischi per la riproduzione musicale mentre i cilindri quale supporto per dittafoni.Per il disco, gli esperimenti sui materiali si susseguono e la gommalacca risulterà l’amalgama più impiegata nella produzione di 78 giri.
L’evoluzione del disco, come supporto, si sintetizza nelle tre date appresso.
1908  Si iniziano a produrre i dischi a due facce ed i 78 giri.  Berliner concepì il disco a piastra circolare come supporto audio all’interno di giocattoli parlanti nel 1888. Fino al 1894 il disco fu dunque utilizzato unicamente a questo scopo.
1947  Nasce il disco vinile 33 1/3 giri/min. a lunga durata (LP). La sua robustezza, la lunga durata di incisione garantita dalla tecnica microsolco, la riduzione dei fruscii e altri indubbi vantaggi sanciranno le ragioni del grande successo del disco LP.
1949  L’avvento sul mercato del fratello minore del disco vinile, ovvero del 45 giri/min., segue a due anni di distanza. Nel 1949 nasce infatti il “piccolo” del mercato discografico, con vendite milionarie. 45 giri è sinonimo di Single: su questo supporto agile circoleranno i brani di successo, i single appunto, dei maggiori gruppi rock della storia. Arriva anche in Italia il 45 giri.

IL DISCO: AMICO O NEMICO DELLA RADIO E DEL TEATRO?
L’avvento del fonografo fu scimmiottato dalla stampa specializzata che tendeva a sminuirne il significato. i intravvedeva una sorta di paura che il nuovo strumento potesse alterare gli equilibri faticosamente raggiunti. Si pensava che il teatro e tutto l’indotto potesse essere compromesso considerando che le persone potevano comodamente sentire la musica senza uscire di casa. Va anche ricordato che il fonografo serviva anche per scopi commerciali (dittafono) consentendo di registrare il testo vocale di una lettera e poi scriverla in un secondo momento. Ciò era di nocumento per chi viveva di stenografia. Queste sfumature si evincono molto chiaramente in alcuni testi di riviste specializzate.

Dopo una sorta di tregua e di ristabilizzazione degli equilibri tra il teatro e le macchine parlanti, si ripropone il problema con l’avvento della radio.
In poche parole, anche qui insorge una sorta di diffidenza. Si temeva che la possibilità di poter ascoltare quello che si voleva semplicemente girando la manopola della sintonia della radio potesse generare assuefazione culturale e mandare in soffitta le macchina parlanti. Così non è stato. Le macchine parlanti e la radio hanno felicemente convissuto in maniera complementare. L’avvento del microfono ha suggellato questo sodalizio e la radio è diventata strumento di diffusione del disco”.

I NOMI DELLE MACCHINE PARLANTI
Fonografo
Dittafono
Pathefono
grafofono
zonofono
grammofono

Dott. Umberto Alunni

Fotografie di Maurizio Gori