LA LETTERA PARLATA

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Storia della radio: la lettera parlata

Pubblicato da  Arteventi news il  15 Maggio 2022Categorie Tags 

Nel 1937 si è diffusa una notizia che, per la sua originalità, forse avrebbe meritato maggior clamore. Il Ministero delle Poste olandese ha messo a disposizione dei suoi clienti un’interessante invenzione: la lettera parlata. A tal fine appositi apparecchi sono stati installati davanti gli uffici postali di Amsterdam e dell’Aja, anticipando le funzionalità del bancomat, quanto meno nella sua logica “self”. Bastava introdurre un’apposita moneta e parlare per un minuto all’interno di una tromba. In tal modo la voce veniva registrata in un disco con capienza massima di 150 parole. Al termine della registrazione il cliente riceveva automaticamente una busta all’interno della quale era contenuto il disco con le sue parole, pronto per la spedizione. L’invenzione ha ottenuto un enorme successo ed è stata utilizzata soprattutto per le comunicazioni a lunga distanza. I destinatari non solo ricevevano le notizie ma le potevano ascoltare dalla viva voce di chi le aveva inviate. il progetto racchiudeva un altro elemento di novità: per abbattere il costo del processo, e renderlo maggiormente apprezzabile e alla portata, il lato B del disco conteneva pubblicità. L’iniziativa, per sua natura, raccoglieva più di un fermento innovativo. Si stava attivando la possibilità dello svolgimento di un servizio senza impiego diretto di personale, si componevano più competenze per arricchire la qualità del servizio con ricerca di un adeguato risparmio dei costi. Possiamo affermare che non era poco anche considerando che il soggetto promotore, le poste, da sempre sono presenti nel nostro immaginario nel “girone” dei tradizionalisti e non in quello degli innovatori.

Umberto Alunni

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