LA RADIO ANTICIPA LO SMART WORKING

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La radio anticipa lo smart working

Pubblicato da  Arteventi news il  1 Agosto 2021Categorie Tags 

Mai come negli ultimi tempi si è parlato di didattica a distanza e, più in generale, di smart working.

Questa forma di comunicazione, che si sarebbe potuta sviluppare al meglio da tempo, è stata forzatamente accelerata per ragioni “pandemiche”. Il driver per il suo sviluppo, pertanto, chiedendo licenza linguistica, più che spontaneo si è rivelato “spintaneo”. La necessità di collegarsi a distanza, specie per quanto attiene la scuola, non è del tutto nuova.

Facciamo insieme un salto all’indietro di quasi novant’anni, al 1935 per l’esattezza, per meglio comprendere che non solo il problema si era posto ma che, addirittura, era stato anche risolto. In una rivista dell’epoca si narra che il professor C. C. Clark, dell’Università di Nuova York, reclamava la primogenitura in fatto di radioscuola. Nei vari giorni della settimana non si muoveva da casa tenendo ugualmente le lezioni grazie al microfono installato nel suo appartamento, e ad alcuni altoparlanti posizionati nelle aule dell’Università. Docente e discenti si trovavano benissimo con la metodologia adottata, non ritenendola in alcun modo una soluzione di ripiego. Il professor Clark non ha trovato la strada sempre spianata per giungere alla sua soluzione. In primis ha dovuto individuare la corretta lunghezza d’onda per la sua trasmittente, affinché non si disturbassero le trasmissioni della radio ufficiali. Per questo ha scelto un’onda ultracorta. Successivamente ha ottimizzato la sua postazione trasformandola in trasmittente e ricevente al tempo stesso, in modo da poter interrogare gli studenti ed ottenere le risposte nell’immediato.

Con il suo impegno l’ingegnoso professore voleva dimostrare che nel suo prossimo futuro, nostro lontano passato, grazie alla radio, i professori celebri avrebbero potuto distribuire la loro sapienza in tutta la nazione, in tutto il mondo, con vantaggio anche per gli alunni insediati nei più remoti angoli della terra e con un indiretto beneficio per l’intera umanità. Potremmo affermare che dopo novant’anni, seppur in parte, il suo auspicio ha trovato adeguate risposte. Senza fretta.

Umberto Alunni

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