Pubblicato da Arteventi news il 5 Aprile 2019
Nei primi anni di radio trasmissione l’URI, poi EIAR, si doveva confrontare con due tematiche principali: i contenuti dei programmi e la loro diffusione sul territorio. Riguardo al secondo aspetto le infrastrutture dell’epoca non consentivano di raggiungere tutta la nazione con qualità accettabile. Al tempo stesso la radio si stava appalesando quale formidabile strumento attraverso cui veicolare idee, orientamenti e quant’altro.
Le istituzioni che controllavano l’EIAR avevano tutto l’interesse per una capillare diffusione e, intanto che si componeva la rete distributiva sul territorio, trovavano spazio altre sperimentazioni. Una fra tutte il camion chassis CEIRANO, attrezzatura radiofonica SIEMENS. In un articolo del 1929 l’EIAR descriveva il mezzo evidenziando che è costituito da una perfetta e singolarissima apparecchiatura autoportata, dotata di tutti i necessari macchinari sia per riprodurre le trasmissioni radiofoniche, che per amplificare eventualmente la parola di oratori, che debbano essere uditi da grandi moltitudini. Con la sua cabina regia e l’autoalimentazione poteva ricevere trasmissioni radiofoniche e riprodurle in pubblico.
Era dotato di altoparlanti fissi orientabili e anche di diffusori che, con un filo lungo fino a 200 metri, potevano essere ascoltati all’interno di un teatro o altri locali. Ciò poteva consentire la diffusione amplificata di notizie dalla radio o di interventi, se non comizi, che originavano dallo stesso camion. Ci si stava preparando ad una capillare propaganda e quel mezzo, almeno all’inizio, sembrava lo strumento più adatto per tamponare la carenza di adeguate infrastrutture. L’orografia del territorio, pur nella sua bellezza, stava rivelando tutta la sua insidiosità.