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La radio fattore di civiltà
Pubblicato da Arteventi news il 1 Novembre 2020Categorie Tags
Prima dell’avvio delle trasmissioni ufficiali dell’ottobre 1924 molti radio amatori ricevevano programmi di emittenti straniere. Erano animati dalla passione per la sperimentazione, la tecnica e l’amore per il mezzo radiofonico in quanto tale. Ben minore importanza rivestivano i palinsesti delle emittenti estere, il più delle volte, musica a parte, non compresi per problemi di lingua.
L’avvento della emittenza radiofonica italiana ha contribuito ad ampliare la curiosità sperimentale degli ascoltatori nonché la loro stessa tipologia, fino a pervadere fasce sempre più ampie di popolazione. Ben presto la stessa radiofonia inizierà una straordinaria opera di diffusione e volgarizzazione della cultura scientifica, artistica, musicale i cui risultati avrebbero influito sulle generazioni venture. Di fatto rappresentava quasi l’unico mezzo per raggiungere il pubblico nelle case e per condurlo inconsapevolmente ad ascoltare quel che si desiderava fargli ascoltare. In qualche modo costituiva un veicolo privilegiato che la moderna tecnica aveva a disposizione per educare l’uomo, istruirlo divertendolo nel seno stesso della famiglia.
Altro importante fattore era il contributo apportato all’unità linguistica nazionale, diffondendo nelle provincie la buona pronuncia. Allargare, quindi, la cerchia delle moderne esperienze artistiche, soddisfare le esigenze dell’avida anima moderna, contribuire alla diffusione della cultura con riscatto di taluni ceti della popolazione. Cosa è tutto questo se non purissima opera di civiltà umana?
Umberto Alunni
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