LA RADIO ILLEGALE IN RICEZIONE

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Storia della radio: la radio illegale in ricezione

Pubblicato da  Arteventi news il  9 Aprile 2023

 

Si può andare in galera solo per aver ascoltato una trasmissione radio? In periodi di forte restrizione della libertà sicuramente si. Ne abbiamo avuto prova in Italia durante la seconda guerra mondiale. Pur mettendo da parte simili situazioni, il secolo di attività commerciale della radio è stato costellato di ascolti illegali, cosiddetti “pirata”. Sono considerati tali quegli ascolti per i quali non si è pagato il previsto canone di abbonamento. Specie nei primi anni di diffusione delle trasmissioni il rapporto tra entità del canone, disponibilità finanziaria media delle famiglie e qualità / quantità delle trasmissioni disponibili rendeva tutto più difficile e stimolava fortemente all’ascolto cosiddetto “pirata”. Erano tempi in cui i palinsesti andavano costruiti in toto. Si finanziavano, per lo più, con il canone considerando che gli introiti pubblicitari presentavano, per così dire, margini di miglioramento. Le autorità si resero presto conto che il numero degli ascoltatori era di gran lunga superiore al numero di canoni pagati. Per porvi rimedio, oltre ad una chiarissima legislazione che prevedeva cospicue sanzioni a carico degli evasori, esercitava una “moral suasion” utilizzando tutti gli strumenti possibili, primi fra tutti la stessa radio e la rivista “Radiocorriere”. Non mancavano le vignette che, in chiave metaforica, demonizzavano chiaramente chi non avesse pagato il prezioso canone. A questo si aggiungano anche le numerose testimonianze di lettori della stessa rivista che, in apposita rubrica, decantavano il pagamento del canone e la necessità di non doversi esimere dallo stesso. Saranno state dichiarazioni spontanee? Non ci è dato sapere. Nonostante tutte queste accortezze l’Italia è stata per lungo tempo il fanalino di coda come numero di abbonati rispetto alla popolazione attiva, con incoraggiamento di un vero e proprio ascolto illegale. Per raggiungere lo scopo venivano utilizzati una moltitudine di strumenti e di accortezze, tutte orientate al raggiro del canone ed all’ascolto “pirata”. Cambiano i tempi ma non cambia l’atteggiamento delle persone che stentano ad osservare una norma qualora ritengano la stessa estremamente lontana dalla propria portata.

Umberto Alunni

Anche questo articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS