LA RADIO NAVIGAZIONE

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La radio navigazione

Pubblicato da  Arteventi news il  14 Agosto 2022Categorie Tags 

Dopo ogni guerra si contano le perdite e le opportunità. Per le prime, purtroppo, non si può fare niente, salvo lenire l’animo di chi le ha subite. Per le seconde può essere proficuo capitalizzarle fin da subito per migliorare la vita di tutti i giorni. E’ il caso della radio navigazione, intendendo per tale l’utilizzo delle comunicazioni radiofoniche per una guida in mare sempre più sicura.  Fino agli anni ’20 i riferimenti per la navigazione erano i radio fari marittimi, che emettevano costantemente segnali. Le varie pubblicazioni affermavano che la distanza tra la nave e il radiofaro poteva stimarsi solo grossolanamente in base all’intensità dei segnali stessi. Tuttavia era in grado, pur empiricamente, di soddisfare le esigenze della pratica. Dopo un quarto di secolo, oltre che di navigazione stimata e astronomica, si poteva finalmente parlare di radionavigazione. Il Loran, il Radar, l’Anrac ed il Racon erano le pietre miliari, le tappe gloriose e non ultime del cammino di tale progresso.  Il primo indicava un sistema di notevole accuratezza e di grande rapidità per la ricerca del punto nave. Il sistema utilizzava la trasmissione di due emittenti costiere. Il Radar, altro “regalo” della guerra, permetteva di evitare collisioni tanto da essere chiamato, a pieno titolo, l’occhio della nave. Una diretta derivazione del radar è il Racon, ideato in primis come ausilio per la navigazione aerea, ma che la Coast Guard Americana stava portando a termine esperimenti per applicarlo anche in mare. I vari Anrac erano dispositivi derivanti da uno sviluppo relativamente nuovo nel campo della radio. Servivano ad eliminare, o mettere in funzione a distanza, segnali che generalmente, o solo in particolari casi, non erano accessibili agli operatori. Nell’arte della navigazione, già prima degli anni ’50, si poteva contare sul radiotelefono, radar, loran, racon, anrac ed altro. Già si prefigurava un giorno in cui il capitano di lungo corso sarebbe diventata una professione dei tempi andati ed il “moderno leviathano” comandato, perché no, da un tecnico radio – meccanico.

Umberto Alunni

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