LA RADIO SESTO SENSO

https://arteventinews.it/2019/04/29/la-radio-sesto-senso/

Pubblicato da  Arteventi news il  29 Aprile 2019 

In una rivista del 1933 si parlava di emissione e ricezione di onde elettromagnetiche, dove l’apparecchio trasmittente o ricevente era l’uomo o una parte del suo corpo. Questo inquietante dibattito partiva dall’assunto che il corpo umano, specie la mano, ha zone capaci di captare onde elettromagnetiche, le quali sono poi rilevate dal cervello e vengono avvertite da una sensibilità che non si manifesta materialmente. Il dibattito continuava ponendosi il quesito se questo tipo di sensibilità avesse spazio per affinarsi e, del caso, con quale tipo di coltura.

Nello stesso periodo il dott N. Hariney, dell’Università di Princetown, aveva dimostrato sperimentalmente che il cuore, ad esempio, rispondeva alle onde sonore elevatissime e ne deduceva che quando non erano più percepite dall’orecchio potevano stimolare un altro organo del corpo umano. Secondo il prof Cazzamalli esiste una rete di centri di irradiazione facente capo al cervello. I suoi esperimenti hanno permesso di ottenere dei veri e propri radio-cerebro-grammi.

È il “sesto senso” la sensibilità misteriosa del Richet, la quale ci svela, in modo più o meno perfetto, un frammento della realtà. Ne sarebbe derivato che i fenomeni telepatici, l’ipnotismo, la trance, e specialmente la rabdomanzia, avrebbero attestato chiaramente l’esistenza di radio-onde, che non tutti possono captare.

Erano appena passati quattro anni da quando Hans Berger scoprì che vi era una differenza di potenziale elettrico tra aghi infissi nello scalpo o tra due piccoli dischi di metallo (elettrodi) quando sono posti a contatto sulla cute del cuoio capelluto. Successivamente si sarebbe chiamato elettroencefalogramma.

L’articolo concludeva con una profonda riflessione che aveva del preoccupante e rassicurante al tempo stesso: La radio-elettricità è una scienza in fasce. Le radio-trasmissioni telegrafiche, telefoniche e televisive ne sono i primissimi frutti. Oltre a ciò le si aprono possibilità sconfinate. Forse la radio è la chiave che aprirà ai nostri figli il mistero essenziale dell’essere.