LA RADIO VA A TEATRO

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La radio va a teatro

Pubblicato da  Arteventi news il  10 Ottobre 2021Categorie Tags 

la radio va a teatro

Le molteplici espressioni artistiche, dovendo rappresentare i vari aspetti della società, pur attraverso gli occhi dello stesso artista, hanno avuto sempre grande attenzione alle sue evoluzioni, alle mode ed a quanto fosse più o meno in voga. In alcuni casi, però, quando le evoluzioni minano gli attuali equilibri, le stesse manifestazioni artistiche ne risentono e, in logica difensiva, tendono a non dare loro troppa importanza proprio per non condividere il palcoscenico. Il teatro, forma artistica tra le più longeve, ha intravisto nell’avvento del fonografo un pericolo e il timore che le persone preferissero rimanere in case ad ascoltare un buon disco piuttosto che entrare in sala ha giocato un brutto tiro.

Stessa cosa per la radio. Ma dopo tutto si aggiusta e ci si rende conto che la convivenza è possibile e, addirittura, che la contaminazione può favorire reciproche utilità. Siamo nel 1935 e nell’articolo di una rivista specializzata si tratta proprio questo argomento evidenziando che la radio, ormai, si è infiltrata negli usi comuni del teatro. Prima c’era il telefono, altra invenzione illustre, che sostituiva efficacemente la vecchia lettera “consegnata a mano dal fedele servitore” e che veniva letta ad alta voce dal lettore.

Il telefono viene prontamente spodestato dalla radio che occupa un ruolo di primo piano in tutti i lavori “moderni”. Secondo l’articolo non si rappresenta commedia, si può dire, nella quale l’apparecchio ricevente non troneggi in bella vista e gli attori non si mettano a maneggiare disinvoltamente, di tanto in tanto, i vari bottoni. In questo modo si sostituisce una pausa, un discorso e, sovente, si crea addirittura una scena. Solo a titolo di esempio, nel suo ultimo lavoro Sacha Guitry, radiofilo appassionato, ha fatto svolgere la scena finale davanti ad un microfono inconsapevolmente aperto. In questo modo i due protagonisti fanno conoscere, per le vie dell’etere, a tutti gli amici e parenti, le loro piccole beghe familiari. Un vero e proprio “grande fratello” radio – teatrale. Anche in questo modo la radio continuava ad acquisire grande notorietà.

Umberto Alunni

Anche questo articolo è stato prontamente ripreso da GOOGLE NEWS.