LE MANI CHE ASCOLTANO LA RADIO

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Pubblicato da  Arteventi news il  22 Marzo 2020

Helen Keller, americana, era nata nel 1880. Perse udito e vista a 19 mesi, forse a causa di una scarlattina o più probabilmente per una meningite. Viveva un mondo tutto suo e la famiglia non sapeva come affrontare la sua situazione, se non assecondandone ogni comportamento e cercando di semplificarle le cose. Quando Helen aveva 6 anni, si discuteva seriamente come affrontare la sua educazione, avendo rinunciato definitivamente ad ogni speranza di guarigione. Il 6 marzo 1887 Annie Sullivan fu chiamata a dedicarsi a Helen. Proveniva da un istituto per non vedenti, oltre che da una difficile infanzia da orfana. Quasi completamente guarita dalla cecità, ha studiato molto e forgiato il suo carattere già fortissimo.

Tra maestra e allieva, Annie impostò una rigida gerarchia che stravolse la vita di Helen e che, passo dopo passo, la accompagnò a realizzare il sogno della sua vita: diventare una grande scrittrice. Helen morì all’età di 88 anni e in più di una occasione ebbe modo di parlare delle cose straordinarie accadutegli nella sua vita. Nel 1935 una rivista specializzata le dedicò un articolo dal titolo “Le mani che ascoltano”. Riporto alcuni passi particolarmente significativi “L’eccezionale creatura …. è un’anima che vive in una tenebra assoluta ed in un silenzio perfetto. Ma, come la poesia è riuscita a rischiararla della sua luce, ora anche i suoni v’irrompono in un modo e per una via che appena appena possiamo immaginare noi uomini dotati di udito normale. La Keller ascolta la radio con le papille tattili delle dita, nelle quali, per misteriosa legge di compensazione, la natura le ha posto una prodigiosa sensibilità”. L’articolo era corredato di una foto con la Keller che toccava la superficie di un disco vibrante collegato ad una radio per percepire le onde sonore trasmesse. E’ il caso di dire che, ancora una volta, la radio si era fatta …. “sentire”.