NEGLI ANNI ’30 NACQUE LA FIVRE: UNA FABBRICA DI VALVOLE A FIRENZE

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Pubblicato da  Arteventi news il  18 Ottobre 2020Categorie Tags 

Le valvole costituiscono un componente fondamentale della radio. Fino agli inizi degli anni ’30 l’Italia non aveva fabbriche che producessero il prezioso oggetto ed era pressoché dipendente dagli altri Stati. Nel 1932 nacque la FIVRE – fabbrica italiana valvole radio elettriche che utilizzava brevetti non italiani.

A quei tempi c’era solo una piccola fabbrica, alimentata da capitale straniero con macchinari e tecnici per lo più stranieri che produceva appena 60.000 valvole l’anno mentre se ne importavano 800.000. I numeri lasciavano presagire importanti opportunità per chi si fosse buttato in quel business. E così fu per la FIVRE.

Ebbe non pochi problemi perché la concorrenza internazionale cercò di arginare il suo successo, contingentando la fornitura delle materie prime necessarie per la sua produzione. La fabbrica seppe reagire ricorrendo all’autarchia, sostenuta dal vigente Regime e dalle sanzioni internazionali.

Ben presto, grazie a soluzioni innovative, si giunse a produrre 80.000 valvole al mese. Era il 1936. Due anni dopo si decise di aprire nella Firenze postbellica un secondo stabilimento (Stabilimento II), oltre a quello già esistente a Pavia (Stabilimento I). In questo modo l’Italia, in quanto a valvole, era indipendente dagli altri paesi.

Nello Stabilimento II avveniva la sperimentazione, mentre in quello di Pavia era riservata la costruzione in grande serie dei prodotti elettronici. Firenze, tradizionalmente città d’arte, si andava, quindi, arricchendo di attività tecniche, sia sotto l’aspetto scientifico, sia sotto quello industriale.

Alla Fivre si aggiunsero, successivamente, altre industrie elettroniche come la OTE (comunicazioni mobili) e la SMA (Segnalamento marittimo e aereo). Ebbe come consulente Nello Carrara, il grande fisico fiorentino, già consulente della Pignone. La localizzazione era in via Fanfani-via Panciatichi, nel Rione Lippi. A circa un chilometro dallo stabilimento della Fivre sorgeva l’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci con il quale la Fivre stabilì una vera e propria simbiosi. La Fivre fiorentina nel 1950 inizierà la produzione dei cinescopi per la televisione.
Negli anni successivi diverse di quelle aziende che sorsero nel Rione Lippi cessarono di operare. Lo stesso destino capitò alla FIVRE. Sembra che alcuni suoi macchinari finirono in alcuni paesi dell’est ed altri attraversarono l’Oceano. Purtroppo ad un inizio glorioso non sempre consegue un corrispondente epilogo.

Umberto Alunni

Questo articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS