NEGOZI DI RADIO FRANCESI ANNI TRENTA

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Negozi di radio francesi anni trenta

Pubblicato da  Arteventi news il  2 Aprile 2023

Una rivista del 1932 commentava un fatto singolare avvenuto in Francia. Un mercante parigino di apparecchi radio, con negozio in via Rivoli, si lamentava dei disturbi durante le audizioni di prova per i propri clienti.

Ci si preoccupava se gli apparecchi fossero guasti, se la colpa potesse essere del materiale scadente. Ma niente di tutto ciò. A questo punto, prossimo allo scoraggiamento più tombale, si accorgeva che un suo vicino negoziante aveva un’insegna luminosa. Con il suo acume intuiva che la stessa generava parassiti in grado di mettere in fuga la sua radio – clientela. Per “parassiti” si intende produzione di scariche elettriche in grado di dare letteralmente fastidio alle ricezioni radiofoniche, considerata la scarsa qualità dei filtri e le possibili accortezze del tempo.

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Dopo la consapevolezza viene l’azione. Il nostro negoziante “sanfilista”, così venivano chiamati gli amatori della radio, o telegrafo senza fili, dopo aver intentato causa al collega, è riuscito a vincerla. Morale: soppressione della fastidiosa insegna luminosa e pagamento di 50.000 franchi per danni ed interessi.

Secondo il popolo dei favorevoli la sentenza poteva consentire finalmente un ascolto adeguato, scevro da disturbi. Per gli altri si trattava di una sentenza semplicemente ridicola, chiedendosi anche in base a quale articolo di codice i giudici abbiano formulato una simile domanda. Molto originale la riflessione di un giornalista dell’Excelsior secondo il quale “se i radioamatori ottengono il diritto di sopprimere tutti i magneti dell’universo, assisteremo ben presto alla catastrofe della moderna civiltà”.

Dopo quasi un secolo verrebbe da chiedere: quanti dubbi in argomento sono stati rimossi e quanti ancora no? La risposta non è poi coì scontata.

Umberto Alunni

L’articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS