NEL 1929 BENIAMINO GIGLI SNOBBO’ LA RADIO

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Nel 1929 Beniamino Gigli snobbò la radio

Pubblicato da  Arteventi news il  2 Maggio 2021

Nel 1929 una rivista specializzata in materia di radio riportava un nuovo affronto di un artista italiano nei confronti della radio diffusione. Ci si riferiva al tenore Beniamino Gigli che si era rifiutato di cantare ad un concerto a Breslavia se non venisse tolto dalla sala il microfono che serviva per la radio trasmissione. L’increscioso episodio era stato preceduto da un simile evento con protagonista il maestro Arturo Toscanini. Quest’ultimo, tuttavia, finì per cedere alle insistenze degli organizzatori dimostrando maggiore apertura del celebre tenore.

I due episodi non sono stati ben accolti dal pubblico che si è interrogato sulla motivazione di simili dinieghi. Molto probabilmente ritenevano che la radio riproduzione non potesse soddisfare appieno e che di conseguenza poteva dare adito a false critiche ed interpretazioni. Nell’articolo si proseguiva disquisendo sui vari orientamenti in merito. Si conveniva che, nella grandissima parte dei casi, la radio “ … fa a a pugni con la musica e che un orecchio musicale non abituato a quel genere di riproduzione debba sentire una specie di repulsione”. Questa pur ingenerosa tesi trovava, comunque, man forte perché il livello qualitativo della riproduzione non era sempre eccellente, specie in presenza di apparati non particolarmente sofisticati. Si constatava, pertanto, che la riproduzione, nonostante tutti i progressi tecnologici in materia, fosse la parte più debole della radiofonia. Alla fine degli anni ’20 stava prendendo piede l’industria radiofonica e spesso la politica di espandere al massimo la diffusione degli apparati, dovendo passare anche per quelli economici, non incontrava il favore dei puristi. Questi ultimi avrebbero dovuto ancora attendere qualche anno per inanellare un accettabile compromesso tra diffusione di massa della radiofonia e qualità accettabile della riproduzione.

Umberto Alunni

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