PARENTI AL MICROFONO: ZIA RADIO

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Parenti al microfono: zia radio

Pubblicato da  Arteventi news il  16 Agosto 2020Categorie Tags 

In un precedente contributo abbiamo raccontato che il prof. Cesare Ferri, Nonno radio, aveva impalcato una bellissima e travolgente trasmissione radiofonica per bambini e giovani. In questa meritevole opera era coadiuvato da una figura femminile, quasi a non turbare gli equilibri dell’umana convivenza. Questa donna, denominata per l’appunto zia radio, era Maria Luisa Boncompagni, portata agli allori per essere stata la prima conduttrice ufficiale di URI. Particolarmente apprezzati erano i contenuti del “Giovedì di zia radio” dove, alla presenza di numerosissimi radio nipoti con i propri parenti, zia radio leggeva alcune letterine degli affezionati ascoltatori e proponeva saggi di canto, musica e recitazione, ovviamente preselezionati. La grazia e la sua innata capacità di improvvisare facevano il resto. Ogni trasmissione era diversa e per ciascuna i palpiti dei giovani cuori concedevano emozioni irripetibili. Forse per rievocare l’atmosfera vale la pena riportare un evento raccontato nel 1961 dal giornalista Riccardo Morbelli. Il fatto avvenne nell’aprile del 1943. La signora Boncompagni si trovava in treno e scambiava quattro chiacchiere coi compagni di viaggio quando, ad un tratto, ecco apparire nello scompartimento un giovane ufficiale di fanteria. Entrò di scatto, poi si fermò, come colto da un moto di timidezza. Infine, preso il coraggio a due mani, disse: -Scusi signora, ma lei … lei è Zia Radio, vero?-

-Ero Zia Radio- rispose la Boncompagni -ma in una trasmissione di tanti anni fa-.

-Allora non mi sono sbagliato- replicò il giovane ufficiale -quella voce …. la sua voce! Se sapesse da quanto tempo me la porto nel cuore. Perché io sono un suo vecchio nipotino, uno di quelli che seguivano la trasmissione di allora. Un giorno le scrissi una cartolina, chiedendole di fare il mio nome per radio. Oltre a dirmi: Luigino, sei in ascolto? mi inviò anche un bacio. Sapesse il bene che mi ha fatto! Io, a dieci anni, non avevo più la mamma, e sentirmi chiamare con tanto affetto mi riempì di gioia. Ed ora sembra quasi un destino: parto per la guerra ed incontro lei, Zia Radio …….-.

A questo ricordo la buona signora si commosse. -Luigino! …. Uno dei miei nipotini- pensò.

Se lo vedeva lì, dinanzi agli occhi, alto e ben piantato. Ricacciò in gola le lacrime e, col suo più bel sorriso, si alzò, lo strinse al petto dicendogli: -Luigino, quel bacio che ti mandai allora per radio ora te lo do di persona. Ci salutammo così. Il treno intanto si era fermato. Luigino scese. Da allora non ne ho saputo più nulla.-

Umberto Alunni

L’articolo è stato ripreso da GOOGLE.NEWS