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Parenti alla radio
Pubblicato da Arteventi news il 26 Luglio 2020
Le radio trasmissioni ufficiali, in Italia, hanno registrato il loro esordito nel 1924. Per una serie di motivazioni la costruzione dei primi palinsesti non ha potuto beneficiare di precedenti esperienze in materia di broadcasting (Araldo Telefonico e Radio Araldo). Non è, quindi, fuori luogo, sostenere che i primi anni di radiotrasmissione sono passati all’insegna del provvisorio e della sperimentazione. Nel frattempo si stavano analizzando i vari target di utenti per qualificare e rendere sempre più efficace l’offerta di programmi. Tra questi non mancavano i bambini e le persone malate, maggiormente bisognose di qualsiasi tipo di vicinanza. Per generare maggiore confidenza tra professionisti radiofonici ed ascoltatori si è ricorsi a ….. vari gradi di parentela. Per i primi, i bambini, sono scesi in campo “zia radio” e “nonno radio”. Hanno svolto la loro parte molto bene perché, ancora oggi, dopo quasi un secolo, i due personaggi sono ricordati con grande affetto ed ammirazione. Cosa diversa, ma ugualmente apprezzabile, “sorella radio”, una trasmissione con finalità di intrattenere in vario modo le persone malate.
Come già detto, la scelta di ricorrere a figure familiari si è rivelata vincente ed ha attecchito non poco sui target previsti, per i quali non si avevano precedenti esperienze a cui attingere. A seguire genereremo ulteriori tre occasioni in cui parleremo separatamente dei nostri parenti, non trascurando curiosità ed aneddoti che, a nostro modo di vedere, hanno l’innata capacità di valorizzare i contenuti di un palinsesto tutt’altro che scontato.
Umberto Alunni