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Parenti in trasmissione: Sorella radio
Pubblicato da Arteventi news il 2 Agosto 2020Categorie Tags
Nel 1951 la RAI teneva a battesimo una trasmissione che avrebbe lasciato un segno indelebile nel panorama radiofonico italiano: “Sorella radio”. Era una rubrica che andava in onda ogni sabato pomeriggio per alleviare le sorti di chi aveva bisogno di una voce amica: gli infermi. Queste persone meno fortunate potevano confidare su un po’ di sollievo, una vicinanza che tanto poteva dare e niente chiedeva in cambio, “nemmeno la restituzione di una visita”, come si commentava in sede di presentazione della trasmissione. Era variamente articolata e, con la ferma volontà di essere di “illuminato conforto”, partecipata da eminenti Figure del panorama culturale ed artistico. Nella Bonora ne è stata la storica conduttrice. Era stata scritturata dall’EIAR fin dal 1939 e ben presto divenne una delle beniamine del pubblico radiofonico giungendo ad interpretare sé stessa nel film “Ecco la radio!”, che tesseva le lodi dell’ente radiofonico statale. “Credo di esservi già un po’ amica” disse “sorella radio” durante il suo esordio. Ben presto divenne l’ombra fedele delle altre sorelle, vestite di bianco e presenti negli ospedali. Era la certezza del sabato pomeriggio, colei che tutti aspettavano perché, si sapeva, portava sincero conforto e serenità.
I malati trepidavano per “sorella radio”, non solo per quello che raccontava ma anche per la sua capacità magnetica di attirare personaggi illustri che, con grande generosità, contribuivano, insieme a lei, a generare conforto negli appena quaranta minuti di trasmissione. Ben presto “sorella radio” venne subissata di lettere e, mano a mano, i consensi crescevano.
Nel 1952 alcuni infermi, gli amici più cari di “sorella radio”, chiesero espressamente di pregare insieme a Padre Pio. E il miracolo avvenne: i microfoni della RAI entrarono discreti nel suo convento, si appartarono in un angolo accogliendo le preghiere dell’umile frate. Infine una benedizione per gli ascoltatori di “sorella radio”: la mano ravvolta nel mezzo guanto di lana scura tracciò nell’aria un segno di croce. Anche in altre situazioni il programma si è svolto al di fuori degli studi radiofonici. Si cita il caso dell’ospedale Forlanini di Roma dove, nel 1951, presso il teatrino dell’ente, si è svolta una puntata di “sorella radio” trasmessa in diretta. Tra i tanti artisti si ricorda un’inossidabile Alberto Rabagliati in tutta la sua plasticità.
La trasmissione prese vorticosamente piede. Era il 1951, iniziava il Festival di Sanremo, in Italia c’erano quasi cinque milioni di abbonamenti RAI e la radio stava diventando veramente un fenomeno popolare, in attesa della televisione.
Umberto Alunni
Evidenzio, con grande piacere, che anche questo articolo è stato ripreso e segnalato da google.news.