PIANI DI RECOVERY ALLA RADIO

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Piani di Recovery alla radio

Pubblicato da  Arteventi news il  25 Luglio 2021Categorie Tags 

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Di questi tempi si parla sempre più spesso di Recovery Plan e PNRR. Sono misure che interessano tutto il mondo economico e sociale. Non dimentichiamo, però, che la “ricetta” non è poi così originale, né tanto meno recente. Già agli inizi degli anni ’30, negli USA, fu emanata una legge nel tentativo di promuovere il rilancio dell’economia americana, che non si era ancora ripresa dalla grave crisi del ’29.

Il NIRA (National Industry Recovery Act), così si chiamava l’intero pacchetto di misure governative, stabiliva norme dirette a limitare la concorrenza fra imprese, regolare la fissazione di prezzi minimi di offerta, armonizzare le condizioni di produzione. Incoraggiava anche la stipula di accordi collettivi di categoria che regolavano i minimi salariali, il numero massimo di ore di lavoro ed altre fondamentali clausole afferenti l’occupazione.

Anche per la Radio americana la “National Association Broadcasters”, che raggruppa l’80% delle Società Radiofoniche USA, ha elaborato un nuovo piano di attività in tal senso. Con esso si stabiliva per tutti gli addetti, ad eccezione dei tecnici, degli incaricati del controllo e di altre categorie ben individuate, una settimana lavorativa di 40 ore. I minori di 16 anni non potevano essere assunti in servizio, tranne qualora non dovessero parlare al microfono, ma in ogni caso per non più di 3 ore al giorno e compatibilmente con gli obblighi scolastici.

Con queste manovre si confidava in un incremento di personale del 6 – 7%, con un maggiore aggravio di circa un milione di stipendi, con il precipuo scopo di contribuire alla riduzione della disoccupazione. La radiofonia americana, nel giugno del 1933, occupava 12.000 persone circa, senza contare coloro che lavoravano al microfono, dicitori e artisti vari. Si stava andando verso una industrializzazione del mezzo radiofonico, con un importante effetto domino a livello sociale. E pensare che erano passati appena 13 anni da quando la KDKA, pionieristica stazione radio di Pittsburgh, aveva orientato l’uso della radio nella direzione oggi conosciuta: un mass media potentissimo con un’elevata capacità divulgativa!

Umberto Alunni

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