RADIO DITTE IN TOSCANA

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Radio ditte in Toscana

Pubblicato da  Arteventi news il  20 Settembre 2020Categorie Tags 

Dalla fine degli anni ’20 in poi nacquero varie industrie che producevano radio. Le politiche di vendita dovevano confrontarsi con meccanismi impositivi troppo spesso penalizzanti. I rivenditori erano pubblicizzati tramite apposite locandine, diffuse su riviste specializzate che stavano sempre più emergendo. Tra tutte si ricordano “L’Antenna”, “la Radio”, “La Radio per tutti”. Questi negozi erano dei veri e propri pionieri, considerata la tipologia dei prodotti commercializzati. Non tutti vendevano di tutto, la liberalizzazione non era ancora nemmeno immaginabile. Si vendeva tramite apposita licenza, alcune con esclusiva territoriale. Le locandine erano di vario tipo. Si andava dalle esageratamente “artistiche” alle più “spartane”.

Tra le prime si ricorda quella della SIARE-FADA, che pubblicizzava 12 negozi della Toscana con rappresentanza esclusiva per l’Italia. La stessa marca pubblicizzava singoli modelli con l’indicazione dei principali negozi nazionali, per la Toscana era enunciato quello di Firenze, in via Brunelleschi. Molto interessante, e particolarmente coreografica, era la pubblicità della SUPERLA – CRESA RADIO con lo slogan “Non perdete la bussola”.

Per la Toscana erano indicati i negozi di Arezzo, Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia, Pontedera, Piombino, sempre con nominativi dei negozianti e relativi indirizzi. Non venivano meno iniziative che definiremmo di co-marketing. Tra tutte si ricorda quella delle valvole ETA che affianca la marca di radio ATWATER KENT. Cinque erano i negozi interessati, di cui tre a Firenze e due a Livorno.

C’era anche spazio per pubblicità apparentemente scialbe nella costruzione grafica, ma con interessanti contenuti innovativi in termini di marketing: la possibilità di assistere a vere e proprie prove dimostrative. Si ricorda che, in Toscana, la RADIOMARELLI utilizzava l’Auditorio Alberti, Via Santa Caterina 20, a Firenze dove, tutte le sere, dalle 21 alle 23, per un lungo periodo, si poteva assistere al funzionamento di radio e radiofonografi. La locandina, come di consueto, indicava città e negozi dove poter acquistare gli apparecchi ascoltati. Fin dai primi anni di produzione di apparati ci si era resi conto che la pubblicità se non proprio l’anima, poteva essere un buon catalizzatore del commercio. Anche di radio. Anche in Toscana.

Umberto Alunni

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