RADIO INFLUENCER ANNI ’30

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Radio Influencer degli anni ’30

Pubblicato da  Arteventi news il  6 Marzo 2022Categorie Tags 

radio influencer

Tempi moderni? No, riproposizione di quanto già sperimentato nel passato, pur con le dovute ed opportune differenze. In più di una occasione ci siamo resi conto che alcuni fenomeni che sembrano figli della contemporaneità hanno, invece, antenati illustri. La lista si allunga con il fenomeno delle INFLUENCER, sostantivo utilizzato in ambito pubblicitario per indicare quelle persone che, essendo determinanti nell’influenza dell’opinione pubblica, costituiscono un target importante cui indirizzare messaggi pubblicitari, per accelerarne l’accettazione presso un pubblico più vasto. Già agli inizi degli anni ’30 si operava in tal senso, pur con le modalità dell’epoca. “L’ora della donna” era una rubrica che stava riscuotendo particolare successo in molte stazioni radio. Infatti, mentre la donna era intenta alle cure del suo bambino, o della sua casa, una voce calda e rassicurante le giungeva per consigliarla e metterla al corrente di tutto ciò che l’avrebbe potuta interessare, considerando anche che poteva mancarle il tempo per leggere giornali e riviste.

In altri casi ci si limitava alla trasmissione di ricette culinarie. Altre stazioni diffondevano lezioni di ginnastica da camera, oltre a consigli di natura medica ed igienica. La crisi del tempo aveva anche fatto rinascere l’amore per le cose fatte a mano e alcune trasmittenti radio si prodigavano in consigli per lavori femminili di buon gusto e geniali. Una trasmittente radio olandese, la AVRO, diffondeva lezioni di cucito, che ottennero un successo senza pari. La radio – conferenziera mise in opera un suo procedimento speciale e dal microfono seguiva ed indirizzava il lavoro delle sue infinite allieve. Per comprendere la dimensione del successo basti ricordare che, in occasione di un radio – corso di confezioni per bimbi, si sono venduti oltre 20 mila esemplari dell’opuscolo illustrativo. Considerando la dimensione dell’Olanda (8 milioni circa nel periodo considerato), si poteva considerare un bel successo.

Umberto Alunni

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