RADIOCOMANDO PER UNA NAVE

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Radiocomando per una nave

Pubblicato da  Arteventi news il  8 Agosto 2021Categorie Tags 

La possibilità di trasmettere segnali attraverso l’etere ha stimolato altri appetiti al di la della logica broadcasting dove da una parte si ha uno studio che sviluppa segnali e dall’altro una fascia di ascoltatori, auspicabilmente copiosa. In Germania, Francia e Inghilterra si è molto studiata la possibilità di dirigere imbarcazioni a distanza attraverso le onde radio, fin dagli anni ’20. In Germania sono stati compiuti esperimenti sul Wannsee presso Berlino e, a seguire, è stato possibile dirigere anche alcune torpediniere. In America ed in Inghilterra si sperimentarono guide a distanza per lanciare bombe dagli idroplani.

Si ha però notizia che a Roma l’ingegnere italiano Ermanno Fiamma avrebbe perfezionato un suo personale sistema di pilotaggio a distanza per navi, aeroplani e torpedini aeree. Già dal 1912 avrebbe avviato con successo dette sperimentazioni, prima a Roma e poi a La Spezia. Il suo più importante esperimento porta la data del 1924, proprio a La Spezia. Avrebbe pilotato un motoscafo di 12 tonnellate ad una distanza tra 4 e 30 chilometri. L’equipaggio, pur presente, fungeva da spettatore.

Il trasmettitore era sul torrione del Varignano, il MAS era il 223 provvisto di due motori elettrici da 4 Hp ciascuno che gli potevano imprimere una velocità di 6-7 km/h. Il sistema Fiamma era basato sulla sintonia radioelettrica, elettromeccanica e acustica. Il complesso trasmittente era a valvola generatrice delle onde con una tastiera ad 8 tasti, corrispondenti ad altrettante manovre, ed un gruppo di 8 vibratori elettromagnetici, che si potevano inserire successivamente nel circuito oscillante. Ogni vibratore provocava una determinata modulazione sull’onda  e sulla stazione ricevente. Agiva su determinati selettori regolati per entrare in azione solo quando si riceveva la modulazione relativa al vibratore corrispondente al tasto modulante: timone a destra, centro, sinistra, marcia dei motori in avanti, indietro e arresto; sirena elettrica. La prova durò oltre un’ora.

L’ingegnere italiano perfezionò la sua invenzione specie dal lato della sicurezza. I suoi apparati erano insensibili ai disturbi atmosferici ed all’azione “parassitaria” delle micro trasmittenti limitrofe.

Ancora una volta al genio italiano è stato riconosciuto un ruolo propulsore di prim’ordine per l’utilizzo commerciale delle onde radio.

Umberto Alunni