SAVONAROLA ALLA RADIO

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Pubblicato da  Arteventi news il  14 Febbraio 2019

Nel giugno del 1935 piazza della Signoria, a Firenze, è stata teatro di una rievocazione drammatica: il processo al Savonarola, il famigerato fustigatore Domenicano.

L’elemento di novità, prossimo al pioneristico, era la trasmissione in contemporanea sulla radio, attraverso una serie di complessità fino ad allora non ben sperimentate. Per assicurare una buona riproduzione sono stati installati 12 microfoni in varie parti della piazza (2 per l’orchestra, 4 per le principali azioni, 2 per le scene di massa, 1 sulla loggia di Palazzo Vecchio, 1 sulla tribuna centrale in mezzo al pubblico, 1 presso la fontana del Biancone, 1 alla finestra del salone dei Duecento per la presentazione). Le batterie dei microfoni erano nascoste sotto le impalcature.

Le linee arrivavano nel salone dei Duecento trasformato, per l’occasione, in sala regia. I collegamenti erano molto lunghi, fino a 150 metri e, in alcuni punti, sono stati infilati sotto il selciato della Piazza all’interno di un tubo di piombo.

Nei pressi della finestra del salone erano installati amplificatori ed altri strumenti. I segnali, opportunamente dosati, venivano trasmessi a mezzo di linee telefoniche allo studio della stazione di Firenze, a sua volta collegato con altre stazioni radio che hanno trasmesso il dramma in contemporanea.

I tecnici ed il radiocronista indossavano costumi dell’epoca, dato che la facciata del Palazzo Vecchio, facendo parte dello scenario, era ben visibile dal pubblico.

A dire il vero la trovata è stata geniale nella sua contestualizzazione ma, con il senno di poi, facevano lo stesso effetto di un’astronauta alle prese con una testa d’ariete mentre cerca di sfondare il portone di un castello medievale.