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Pubblicato da Arteventi news il 6 Dicembre 2019
Nel 1924 nasce il servizio di radiodiffusione e, in poco tempo, se ne comprende l’importanza. Qualche mese dopo, il 18 gennaio 1925, l’URI gli affianca una rivista ufficiale: “il Radio Orario”. Contiene 24 pagine al prezzo di 1,50 lire; l’abbonamento annuo costa 45 lire, pari alla metà del radiocanone.
Copertina ed impaginazione sono molto semplici. La rivista pubblicai palinsesti delle stazioni radio italiane e delle principali radio estere. Nel 1926 la redazione viene spostata da Roma a Milano e la testata cambia il nome in “Radiorario”. Nel 1930 la sede si sposta a Torino e la rivista acquisisce il nome definitivo di “Radiocorriere”. Sul giornale trovano spazio numerose inserzioni pubblicitarie. Si pubblicizza il concorso di bellezza “Cinquemila lire per un sorriso”, un precursore di Miss Italia, e il concorso legato alle figurine de “I quattro moschettieri”, primo varietà radiofonico di grande successo.
In pochi anni la sua tiratura arriva a 8 milioni di copie annue. Nel 1949 nasce la Edizioni Radio Italiana (ERI), sotto la quale verrà pubblicato il Radiocorriere. La rivista subisce la diretta concorrenza di “ TVSorrisi e canzoni”, altro settimanale che tratta gli argomenti con un taglio più popolare. Dopo aver vissuto lustri di autorevolezza la rivista è colta impreparata dai programmi TV commerciali recepiti, invece, dalle testate concorrenti. La fine del monopolio RAI annacqua la gittata della rivista, andata in edicola fino al 31 dicembre 1995.
Dopo alterne vicende, non tutte costellate di successi, dal 2011 viene pubblicata un’edizione web della rivista. I suoi articoli sono la testimonianza non solo di un palinsesto ma anche dell’evoluzione della società italiana.