UN “RADIOELETTRODOMESTICO”

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Pubblicato da  Arteventi news il  14 Marzo 2019

L’apparecchio radio ha ispirato numerosi Designers. Nella seconda degli anni ’50 il progressivo miglioramento delle condizioni sociali, in uno con l’emulazione del fenomeno “Happy days” americano, stimolava l’acquisto di mezzi di trasporto (scooters e auto) ed elettrodomestici. Ma la radio può essere considerato un elettrodomestico? Saranno stati tutti concordi nel farla scendere dal podio di primario mezzo di comunicazione per inserirla tra il frullatore e lo spremi agrumi? Per quanto abbia ricercato non ho trovato unanimità di consensi.

Ho individuato qualcuno che l’ha disegnata per farla sembrare un elettrodomestico non solo nello status ma anche, e soprattutto, nella forma. Il Designer è Pierluigi Spadolini e l’apparecchio è la Radiomarelli Domus RD191. Spadolini (1922 – 1960), fiorentino, architetto e designer, è conosciuto per aver progettato a Firenze, tra l’altro, la sede della Nazione e il Palazzo dei congressi.

Tra le sue varie esperienze non va certo dimenticata l’attività teorico-formativa indifferentemente applicata all’architettura e al design, nonché la partecipazione (sia come espositore che come organizzatore insieme al pistoiese Giovanni Michelucci ed altri) alla mostra “La casa abitata” (1965).

A partire dalla seconda metà degli anni ’50 Spadolini progettava apparecchi radio per i Gruppi Magneti Marelli, ICS, Lesa, Autovox, Graetz. Il modello radio Domus RD191 (1957), in polistirolo antiurto, costituisce l’essenza della sua progettazione. Con questo modello la radio diventa un elettrodomestico: si abbandona il legno per due semi-gusci di materia plastica di colore differente, sfalsati fra loro, che permettono l’alloggio invisibile per le manopole del volume e delle stazioni, nonché una perfetta compatibilità estetica con il tostapane.

Grazie a Spadolini in cucina erano contemporaneamente disponibili toast caldi e . . .. . notizie fresche!