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Anni trenta e le radio delle vetture della polizia
Pubblicato da Arteventi news il 11 Dicembre 2022
Già agli inizi degli anni trenta, sia in Inghilterra che in America, le auto della polizia erano dotate di apparati radio riceventi, non trasmittenti, ma comunque in grado di mantenere il contatto con la base operativa.
Uno dei problemi più rilevanti era l’antenna per le dimensioni del suo necessario sviluppo. Si è pensato ad una serie di fili tesi sul tetto della stessa vettura al punto da formare un vero e proprio pantografo non dissimile dalla struttura attraverso la quale i treni acquisiscono l’energia elettrica dall’impianto che sovrasta i binari.
Grazie ad un dispositivo ottico l’autista poteva salvaguardare la stessa antenna dal rischio di potersi impigliare in un qualsiasi ostacolo aereo. Quando si avvicinava l’ostacolo il guidatore, o chi per lui, azionava una leva che abbassava immediatamente l’antenna salvaguardandola da eventuali impatti. Lo chassis della macchina funzionava da “terra” e, per questo, la carrozzeria doveva essere completamente isolata per evitare che gli apparecchi radio fossero influenzati da conduttori di corrente ad alta tensione o da altri indesiderati produttori di parassiti. Era il periodo in cui si sperimentavano e si mettevano a terra le immense possibilità di utilizzo della radio.
Non ci è dato di sapere quante antenne si fossero rotte per distrazione degli autisti. Ad ogni modo le attuali tecnologie sono passate attraverso quel pionierismo che ha costellato di eventi straordinari il meraviglioso mondo della radio e le sue immense possibilità di applicazione.
Umberto Alunni
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