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Come si impara il codice MORSE
Pubblicato da Arteventi news il 14 Marzo 2022Categorie Tags
Siamo nel 1925, ad appena un anno dall’avvio delle trasmissioni ufficiali URI in Italia. Il codice MORSE continuava ad essere di grande attualità al punto che una importante rivista del settore, il RADIOGIORNALE, dedicava un intero articolo sulle modalità di apprendimento del famoso codice di trasmissione. Con il codice si compone ciascuna lettera combinando linee e punti. Ricorda il sistema binario utilizzato nei computers. In questo caso si utilizza 0 e 1. Si rassicurava l’operatore affermando che le operazioni di ricezione e trasmissione erano alquanto facili e, a tal fine, si consigliava di avere sempre davanti agli occhi la relativa tabella di trascodifica dai segni alle lettere. Le prime volte il dilettante si poteva scoraggiare. Ricevere i messaggi rimane più difficile che trasmetterli. Per apprendere la lettura al suono dei segnali Morse è importante il corretto uso della cicalina a tasto. Per compiere gli esercizi occorre essere almeno in due. Nella trasmissione si traduce il pensiero in movimento, mentre nella ricezione si traduce il suono in lettere. Sono dunque due funzioni ben distinte che richiedono, ciascuna, un differente allenamento. L’esercizio di ricezione consiste in questo: una delle due persone farà lentamente dei segnali e l’altra li tradurrà scrivendoli. A poco a poco, ripetendo l’esercizio anche per pochi istanti tutti i giorni, il principiante potrà fare rapidi progressi e passare ben presto alla ricezione. Per questo si dovrà sforzare di imparare la lettura ad orecchio puramente e semplicemente senza far lavorare la memoria, perché pensando si rischia di perdere le battute successive. Gli esercizi vanno compiuti per gradi, iniziando dalla lettura di lettere formate da soli punti, poi da quelle con sole linee. Successivamente le lettere si potranno combinare, si passerà ai numeri e, alla fine, alla punteggiatura ed ai segni speciali. All’inizio non si dovranno eccedere i 10 segnali al minuto. Successivamente, quando si arriva ai 30, si potrà passare all’esercizio della punteggiatura. A seguire si faranno esercizi di dettato. Nella trasmissione si deve mantenere la debita proporzione tra punti e linee e vanno spaziate in modo esatto le singole lettere e le parole. Meglio trasmettere adagio e chiaro che velocemente ed in modo confuso. Detto linguaggio, tutt’altro che sopito, ancora oggi è utilizzato dai radioamatori.
Umberto Alunni
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