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Curiosando su Marconi: esperimenti in giardino

Pubblicato da  Arteventi news il  11 Febbraio 2024

“Una mattina di primavera, nel giardino della villa, situai l’apparecchio di emissione presso il mio laboratorio; il ricevitore era lontano a qualche centinaio di metri sulla collina. Uno dei miei compagni, appollaiato lassù, doveva agitare un fazzoletto appena i tre punti che compongono la lettera S gli fossero pervenuti. Immaginate l’ansia di tutti e due. Ebbene, appena io battei la lettera – S -, vidi subito il fazzoletto bianco che si agitava.

Ma non avrei potuto certamente contentarmi di questi risultati che in pratica non avevano alcun valore. Avrebbero superati gli ostacoli, oltrepassare le montagne, le case? Io ne ero sicuro ma bisognava provare. Perciò chiesi ad un mio amico di situare l’apparecchio ricevente sull’altro versante della collina ”.

La narrazione è proposta da Guglielmo Marconi in persona. Dopo l’esperienza in door, nel suo studio – laboratorio al secondo piano di Villa Griffone, residenza di famiglia, il grande genio approcciava all’esterno, allargando il raggio d’azione.

Siamo nel 1895 e a poco più di 20 anni stava tenendo a battesimo la più importante invenzione della storia delle comunicazioni.

Si avrà modo di raccontare il prosieguo dei suoi esperimenti, partendo appunto dall’esperienza oltre la collina cosiddetta “dei Celestini”, proprio di fronte a villa Griffone. Nessuno degli scienziati che perseguivano le esperienze di laboratorio aveva pensato di utilizzare le onde elettromagnetiche quale straordinario veicolo per la telegrafia senza fili. Anzi, alcuni di essi, quand’ebbero sentore che un giovanetto italiano si stava dando da fare in tal senso ottenendo brillanti risultati, giunsero perfino a negare la praticità di una simile idea.

Umberto Alunni

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