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Il fascino del radio-microfono
Pubblicato da Arteventi news il 7 Marzo 2021
Nei primi anni ’30, quando ancora non era passata una decade dalla prima radiotrasmissione, parlare al microfono era una grande aspirazione per tutti. La radio continuava ad esercitare un fascino straordinario ed il mestiere di speaker sapeva veramente di nuovo. Per appagare questo desiderio in America hanno sviluppato due sistemi veramente geniali. Una prima società ha installato un microfono in pieno centro di New York ed ogni passante poteva radiotrasmettere le sue idee e sensazioni, a proprio piacimento. Questi pensieri venivano anche catturati e trattati per consentire alla stessa società di farsi un’idea del punto di vista medio dell’uomo comune. E’ anche immaginabile un utilizzo commerciale delle opinioni in quanto “catturate” in un contesto assolutamente spontaneo e, pertanto, scevro da condizionamenti e particolarmente utile ai fini di marketing. Un’altra società radiofonica ha promosso una lotteria ed i vincitori avevano la possibilità di esprimersi al microfono per quindici minuti su un argomento predeterminato qualsiasi, purché non debordasse i limiti della decenza. Anche in questo caso la parte più venale dello scopo era la individuazione di possibili talentuosi radioparlatori. Non sappiamo bene se gli ideatori riuscirono nell’intento ma una cosa è certa: questa smania si è prontamente ricondotta perché, nella maggior parte dei casi, dopo cinque, sei minuti massimo i facinorosi speakers non sapevano più cosa dire. E questo non era di buon auspicio. Al giorno d’oggi avrebbero trovato più impavidi, capaci di reggere il quarto d’ora e ben oltre. Più difficile, forse, è la perimetrazione nell’ambito della decenza.
Umberto Alunni
Anche questo articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS.