IL GHETTO E LA RADIO CHE NON C’ERA

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Il ghetto e la radio che non c’era

Pubblicato da  Arteventi news il  29 Gennaio 2022Categorie Tags 

La giornata della Memoria evoca in noi sentimenti che, passando attraverso il caleidoscopio del nostro stato d’animo, ci restituiscono stupore, tristezza, sconforto e tanto altro. Tuttavia una cosa non dovrà mai abbandonarci: l’idea che la speranza mette il cappello su tutti gli altri sentimenti. La deve aver pensata così anche JAKOB IL BUGIARDO, personaggio dell’omonimo romanzo di Jurek Becker e portato nelle sale cinematografiche nel 1999 da un eccezionale Robin Williams.

La storia, tratta da accadimenti reali, narra che in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, durante la seconda guerra mondiale, Jakob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascoltò per caso un bollettino radio proibito che annunciava alcuni successi dell’esercito sovietico sui nazisti. Gli venne in mente di condividere queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Ma non finisce qui: ben presto girò voce che l’ex barista possedeva una radio, situazione non gradita agli aguzzini e punibile con la morte. Ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedevano di conoscere le notizie dalla radio e Jacob, per non abbattere la speranza, si inventava finti bollettini di guerra conditi da avvenimenti e situazioni particolarmente incoraggianti. Gli stessi tedeschi vennero a sapere dell’esistenza di questa radio. Dopo innumerevoli ricerche, ovviamente senza esito, i nazisti minacciarono di uccidere persone a caso se non si fosse trovato il bandolo della matassa. A questo punto Jakob si fece avanti confessando che la radio non era mai esistita. Credendo che non dicesse il vero i nazisti lo giustiziarono.

Jakob racconterà, da morto, che gli ultimi prigionieri rimasti furono deportati nei campi di sterminio per mezzo di uno dei famigerati treni e non furono più visti. Tuttavia immaginerà il convoglio intercettato dalle truppe sovietiche appena fuori dalla città, con un epilogo simile a quanto fantasiosamente aveva raccontato.

Anche Jakob potrà essere annoverato tra gli inventori della radio: una finta radio sintonizzata sulle frequenze di una vera speranza.

Umberto Alunni