Il telegrafo ottico di Chappe-comunicare prima della radio settima parte
Pubblicato da Arteventi news il 3 Gennaio 2021Categorie Tags
Il nostro viaggio nella comunicazione prosegue con Claude Chappe (1763-1794). Era un ecclesiastico francese che ideò un sistema per la trasmissione di notizie a distanza. Prima venne chiamato semaforo e poi telegrafo. Era composto da una serie di torri, ciascuna dotata di tre bracci snodabili e rotanti montati in cima ad una lunga asta di ferro verticale. Il lungo braccio era imperniato nel proprio centro; tutti i tre bracci potevano ruotare e configurare quattro posizioni. A seconda della posizione assunta dai vari bracci, si riuscivano ad ottenere ben 196 segnali. Chappe, oltre ad un codice per associare segnali a lettere e numeri, elaborò un sistema complesso di 92 pagine, ciascuna con 92 termini individuati da un numero d’ordine. Ciò consentiva di velocizzare la trasmissione delle informazioni prescindendo dalla composizione delle frasi con singole lettere. Con un complesso sistema ci si raccordava sulle modalità da adottare prima di iniziare la trasmissione. Le singole torri erano poste in modo che l’una potesse vedere la sua prossima.
L’operatore, per trasmettere, era alloggiato su una piccola stanza sotto la torre. Iniziava la trasmissione con un modellino del telegrafo medesimo. Con un sistema di leve i movimenti venivano trasferiti al congegno posto sopra la torre. Erano visibili dalla torre successiva, tramite cannocchiale, ad una distanza da 10 a 30 chilometri.
Nella prima metà del 1800 si sviluppò in tutta l’Europa. Basti pensare che nel 1840 solo in Francia la rete di semafori era lunga oltre 4000 Km. Il sistema era efficiente ma aveva qualche nemico: gli agenti atmosferici. Purtroppo la sua funzionalità si attenuava, fino ad annullarsi, in presenza di pioggia, nebbia e riverbero del sole.
Umberto Alunni
L’articolo è stato ripreso da GOOGLE NEWS