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Storia della radio: la ricerca del fonogenico

Pubblicato da  Arteventi news il  4 Giugno 2023

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Nel 1930, ad appena 6 anni dall’inizio delle radio trasmissioni ufficiali, il valore di una bella voce si andava consolidando. I palinsesti avevano bisogno di nuove ed accattivanti timbri.

Tuttavia il concetto si andava estendendo presso il grande pubblico al punto da stimolare iniziative commerciali alquanto originali. Un esempio per tutti: a Parigi una piccola rivoluzione faceva divertire il pubblico e, nel contempo, guadagnare il suo ideatore.

“Siete fonogenico? in tre minuti potete far registrare la vostra voce su un disco che potete portar via immediatamente. Fatevi … fonografare!”.

Questo l’invito scritto sulle cabine di registrazione che, già numerose, erano posizionate in sale speciali, nei foyer dei teatri e cinematografi.

Con soli dieci franchi si poteva acquistare un disco vergine di 12 centimetri di diametro.

Successivamente l’acquirente entrava nella cabina e posizionava il disco sul piatto del registratore. A seguire posava l’ago dell’elettrocalamita e, da quel momento, aveva tre minuti per registrare quanto desiderava. Un’esperienza sicuramente interessante ed originale pensando che, successivamente, si poteva inserire il disco in una busta e spedirlo al destinatario desiderato. Questi, una volta ricevuto, non faceva altro che posizionarlo su un grammofono per ascoltare il messaggio preregistrato.

Oggi è facile immaginare come il processo appena descritto emuli un attuale e semplice vocale su whatsapp. Meno semplice è contestualizzarlo nel 1930 quando idee ed evoluzioni potevano contare su una tecnologia sicuramente più basica, ma su un fervore ed una passione non secondi a nessuno.

Umberto Alunni

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