PRESA DI TERRA E RADIO

https://arteventinews.it/2022/01/23/presa-di-terra-e-radio/

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Presa di terra e radio

Pubblicato da  Arteventi news il  23 Gennaio 2022Categorie Tags 

Negli anni ’30, l’ascolto della radio, oltre un’adeguata antenna, richiedeva anche una non banale presa di terra. Ciò in quanto la corrente elettrica che già circola nell’antenna trovi, dopo aver attraversato l’apparecchio, uno sfogo verso la terra stessa, ch’è pure un grande serbatoio di elettricità. Per chi viveva in città e nei paesi la presa di terra ideale poteva essere un tubo che univa le condutture dell’acqua all’interno dell’appartamento. In tal caso, con una lima o un coltello, andava grattata la superficie in modo che fosse ben pulita e, a seguire, la treccia di rame che fuoriusciva dall’apparecchio radio andava avvolta intorno al tubo stesso per 50, 60 centimetri saldando con cura l’avvolgimento.

La distanza tra il tubo e il luogo dove si posizionava la radio doveva essere più breve possibile, possibilmente evitando le pieghe secche. Per le case di campagna la migliore posizione di terra era il pozzo. In tal caso era opportuno saldare il filo di rame che fuoriusciva dalla radio ad una piastra di zinco o di rame per immergerla poi in acqua. In assenza di pozzo, o cisterna, andava scelto un posto in giardino particolarmente ombroso ed umido. Utilizzando la medesima piastra di zinco o rame la si doveva posizionare sotto terra ad almeno 50 centimetri di profondità. Per mantenervi una costante umidità la piastra andava cosparsa di polvere di carbone e sale grosso da cucina prima di essere adeguatamente reinterrata. Antenna e presa di terra erano delle “periferiche” la cui ottimale costruzione e corretto posizionamento potevano assicurare una buona ricezione. Se oggi l’accezione “periferica” evoca mouse, stampante, tastiera o simili, un secolo fa richiamava pozzi, cisterne, piastre di zinco, trecce di rame e tetti.

Umberto Alunni

Anche questo articolo è stato catturato da GOOGLE NEWS.