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Quando Marconi accese le luci di Sidney da Genova
Pubblicato da Arteventi news il 7 Novembre 2021Categorie Tags
Dagli inizi del 900 i miracoli della comunicazione si sono moltiplicati al punto quasi da diventare familiari. Siamo nel 1930. Tre anni prima la notizia dell’apertura al servizio pubblico del collegamento radio telefonico fra l’Europa e l’America aveva sbalordito il mondo. In questo anno si apprendeva, con grande interesse, che Guglielmo Marconi, dalla sua piccola nave Elettra, poteva parlare con qualsiasi abbonato di quasi tutte le reti telefoniche dell’intero mondo. Questi esperimenti sono stati eseguiti impiegando un trasmettitore ad onda cortissima. Il nostro scienziato, dalla cabina radio del suo yacht Elettra, ancorato nel porto di Genova, accendeva attraverso un segnale radio le luci del municipio di Sydney dall’altra parte della terra.
L’esperimento è stato reso ancora più suggestivo perché il radiotelegrafista Languni dell’Elettra consigliò di spegnere tutte le luci per dare maggiore risalto. “Siamo al buio – rispose Sydney – attendiamo la luce da voi”. Alle 11,30 del 26 marzo il famoso scienziato schiacciava il tasto e da Sydney una voce via radio gridava: “Splendido, splendido. Migliaia di persone acclamano Marconi. Congratulazioni da tutti noi”. La notizia ebbe il clamore che meritava in tutto il mondo. Interessante il commento di un giornalista particolarmente enfatizzato: “Corrispondenti di giornali di tutto il mondo sono accorsi a Genova; altri sono accorsi a Sydney. Cometa che apparve nei cieli, guerra o rivoluzione che si scatenò, consesso di diplomatici o fenomeno sociale, disastro o lieto evento, non videro più occhi affossati, più obiettivi puntati e pronti a scattare, non attirarono più attenzione, non commossero di più l’opinione pubblica, che questo, per sé stesso, così semplice, così poco pittoresco e poco clamoroso fatto: di un tasto che viene abbassato e di un interruttore che scatta”.
Era l’ennesimo successo per l’inventore della radio, che aveva ricevuto il Premio Nobel 20 anni prima, e che era ormai un mito in ogni angolo della terra.
Umberto Alunni