RADIO E CRISI ANNI ’30

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Radio e crisi anni ’30

Pubblicato da  Arteventi news il  1 Maggio 2022Categorie Tags 

Negli oltre cento anni di vita delle emittenti radio sono passate numerose crisi legate ai cicli congiunturali meno positivi. L’industria radiofonica non ne è stata immune ed ha dovuto arrangiarsi e gestire il tutto al meglio, come gli altri comparti economici.

Siamo agli inizi degli anni ’30, ci troviamo in Inghilterra, patria della BBC, una delle più importanti stazioni emittenti del tempo. Anche nel paese anglosassone l’industria della radio attraversa un periodo di profonda crisi. La particolare situazione viene vissuta a seconda del proprio stato sociale e stimola riflessioni e suggerimenti. Un redattore del Daily Express, evoca un modello economico che, specie negli anni a venire, sarà frequentemente utilizzato in vari ambiti, riscuotendo grande successo: la rottamazione delle radio. Più in particolare suggerisce di attivare una sostituzione dell’apparecchio con uno più moderno, qualora fosse detenuto da oltre cinque anni. Nell’articolo dal quale sono tratte le informazioni, rivista il RADIOCORRIERE n. 19 del 1933, non si specificano, tuttavia, le eventuali agevolazioni che possano stimolare detto cambio, ma immaginiamo che ne abbia in qualche modo proposte.

Andando avanti con i suggerimenti in tema di gestione, e possibile soluzione della crisi, un artista viennese, Adolf Erdos, propone la costruzione, in qualche sito opportunamente scelto dell’Europa Centrale, di una potentissima stazione radio. Questa avrebbe il compito di trasmettere ogni sera un’eccezionale rappresentazione d’opera da qualche grande teatro di Roma, Parigi, Berlino, Vienna, etc.. La super stazione internazionale di musica dovrebbe vivere con delle piccole quote versate dagli ascoltatori di ogni Stato. In tal modo si sarebbe complementata e supportata l’industria radiofonica, migliorando i palinsesti e stimolando l’acquisto di nuove radio per ascolto.

L’artista, nell’esporre la sua idea ha trascurato un’attitudine fondamentale che, sicuramente, avrebbe compromesso la sua idea: la pirateria radiofonica che contribuisce ad evitare il canone radiofonico nazionale, figuriamoci quello europeo.

E’ proprio vero che tra il dire e il fare c’è di mezzo il ….. pagare.

Umberto Alunni

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