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CROCEROSSA E RADIO
Pubblicato da Arteventi news il 27 Febbraio 2022Categorie Tags
Croce Rossa e Radio
Le numerose utilità della radio si sono dischiuse e manifestate nel corso degli anni, con la complicità dell’evoluzione tecnica e della fantasia del genere umano. A volte la tecnicalità non era ancora disponibile per concretizzare ambiziosi disegni, altre volte succedeva l’esatto contrario, non sapendo come utilizzare quanto scoperto. In ogni caso, fin dai suoi primi anni di vita, si è pensato di utilizzare la radio “in movimento”. L’americana Philco – una compagnia di Philadelphia negli Usa, che fino ad allora si era dedicata alla produzione di batterie e radio casalinghe – realizza, nel Novembre del 1927, la prima radio a valvole in grado di essere applicata su un’automobile. Un altro storico passo avanti della radiofonia a quattro ruote fu registrato nel 1936, con l’installazione della prima radio ricetrasmittente sulle auto della polizia americana (Police Cruiser Radio).
Da li in avanti si è sempre incoraggiata la ricerca e l’industria per dotare i mezzi di trasporto di simili strumenti, in particolare quelli relativi all’Ordine Pubblico ed al Soccorso. Al giorno d’oggi si potrebbe ritenere sorpassata l’attenzione agli apparati ricetrasmittenti al punto da relegarla al nostalgico e al collezionismo. In fondo ci sono i telefonini, a cosa serve il resto? Non è così: la rete della telefonia mobile si può interrompere facilmente perché necessita di numerosissimi ponti radio che, in condizioni normali, assicurano la loro piena funzionalità. Se questa normalità viene meno, per catastrofi, terremoti ed altro di non auspicabile, sono problemi seri e solo un’adeguata rete di ricetrasmittenti può sopperire egregiamente.
La Croce Rossa e la radio sono un binomio inscindibile. Per assicurare la piena radio-funzionalità, sia tramite ambulanze, che nelle altre occasioni di intervento, la CRI assicura un’adeguata attività di formazione. Prendere in mano una ricetrasmittente portatile o veicolare, specie per un millenial, non ha niente di fisiologico. Ci si deve abituare a parlare uno per volta, ad assicurarsi che il collegamento si mantenga e tante altre accortezze ancora. Ci sono degli appositi codici da memorizzare e, in alcune situazioni, è opportuno predisporre uno spelling per farsi comprendere al meglio. La funzionalità delle ricetrasmittenti di CRI è assicurata da una serie di ponti radio. In situazioni di emergenza, in località impervie, o in altri casi, i ponti sono posizionati su apposite vetture e possono essere rese operative a tempo di record. In tal modo si potrà continuare a colloquiare con la centrale operativa e tra le singole unità mobili.
Oggi la tecnologia digitale ha soppiantato quella analogica, ma continua a dialogare con quest’ultima per assicurare la migliore utilizzabilità degli apparati. Nei casi di supporti umanitari ed altre tipologie di missioni all’estero, l’utilizzo delle radio italiane è consentito solo dopo aver preso accordi formali ed alle condizioni stabilite dall’Autorità che gestisce lo spettro radio del Paese in cui ci si trova. Radio e Croce Rossa continueranno a convivere per il benessere dell’umanità e la loro interazione sarà assicurata da una sapiente formazione e da un corretto uso delle apparecchiature in dotazione. Ancora un’occasione per affermare che Guglielmo Marconi aveva visto giusto.
Umberto Alunni
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