RADIO E SCACCHI

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Radio e scacchi

Pubblicato da  Arteventi news il  14 Novembre 2021Categorie Tags 

Potremmo esordire con “radio e scacchi: questo matrimonio non s’ha da fare!”. Ci si riferisce ad un interessante post apparso sul sito : “https://uno scacchista.com” a firma di Riccardo Moneta. Riporta un articolo del novembre 1925 apparso sul periodico “L’Italia Scacchistica” e, a nostra, volta, lo riproponiamo nella sua versione integrale. 

“Adoperiamo questa brutta parola (la radioscacchista – ndr) per esprimere l’importantissima applicazione della radiotelefonia alla propaganda ed all’insegnamento della cultura scacchistica. Se quest’applicazione rappresenta per gli scacchisti italiani solo, purtroppo, una lontana speranza, essa è ormai un fatto compiuto per gli scacchisti tedeschi.

Numerose sono, specialmente nel nord della Germania, le società radioscacchistiche, già unite in associazione, col loro organo settimanale, il “Funkschach” e le loro stazioni trasmittenti. Abbiamo sottocchio il programma della settimana 12-18 ottobre e vi notiamo il nome di ben dodici stazioni trasmittenti con accanto indicata la loro lunghezza d’onda, il giorno e l’ora della conferenza o del corso di scacchi (ve ne sono per principianti e per provetti) ed il nome del conferenziere.

Basta accennare che fra questi vi è anche l’ex campione mondiale, Emanuele Lasker, che il 15 ottobre u.s. ha fatto sentire da Berlino a chi sa quante migliaia di uditori, scacchisti e non scacchisti, in Germania ed altrove, la sua dotta parola sul tema -l’estetica negli scacchi-, per comprendere l’importanza veramente straordinaria che hanno queste conferenze per la propaganda scacchistica.

Quando si avrà nella patria del grande Guglielmo Marconi una simile organizzazione?

Per i possessori d’un apparecchio radiotelefonico e che hanno familiarità con la lingua tedesca diamo l’indirizzo del “Funkschach”, il di cui abbonamento dall’ottobre al dicembre 1925 costa Mk 2: Funkwerbung Norag, Hamburg 36, Brosse Bleichen 53.”

Il contenuto dell’articolo appariva fortemente ottimistico e propenso ad immaginare un’accelerazione del processo divulgativo in materia scacchistica, anche con il supporto della stessa radio. Purtroppo, ancora oggi, pur in presenza di un gran numero di appassionati a questa interessantissima disciplina, non si ritiene opportuno dedicare almeno uno delle migliaia di canali radio – televisivi che potenzialmente potrebbero essere intercettati in ogni casa.

Ancora una volta la realtà, presa in ostaggio dall’audience e dalle ferree regole di mercato, accantona le migliori e più fragranti aspettative che, dopo cento anni, continuano a rimanere tali.

Umberto Alunni

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